Roma, Italia – Il governo guidato da Giorgia Meloni sta valutando una mossa audace nel panorama mediatico italiano: la privatizzazione parziale della Ra che potrebbe portare nelle casse dello Stato circa 2 miliardi di euro, sta generando dibattiti e resistenze, in particolare da parte di Mediaset e della famiglia Berlusconi.
Secondo fonti vicine alla presidenza del Consiglio, Meloni starebbe considerando la cessione di una quota significativa della Rai, con alcune voci che parlano addirittura del 50% dell’azienda. Questa mossa si inserirebbe in un più ampio programma di privatizzazioni che include già la cessione di quote di altre aziende statali come Eni, Poste Italiane e Monte dei Paschi di Siena.
Tuttavia, l’ipotesi di privatizzazione della Rai sta incontrando resistenze da parte di Mediaset e della famiglia Berlusconi; il timore principale sembra essere legato alla potenziale concorrenza nella raccolta pubblicitaria visto che una Rai parzialmente privatizzata potrebbe diventare un concorrente più aggressivo in questo settore, minacciando la posizione dominante di Mediaset.
Il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ha espresso una posizione cauta sulla questione. Pur non ponendo veti alla privatizzazione, Giorgetti ha sottolineato l’importanza di definire chiaramente cosa si intende per servizio pubblico prima di procedere con qualsiasi decisione. “Prima di parlarne bisogna capire cosa si intende per servizio pubblico, quando lo abbiamo capito poi possiamo valutare eventuali ipotesi di parziale privatizzazione”, ha dichiarato il ministro.
La posizione di Giorgetti riflette la complessità della questione visto che la Rai, in quanto servizio pubblico, ha obblighi e responsabilità che vanno oltre la mera logica di mercato e definire quali aspetti dell’azienda debbano rimanere sotto il controllo pubblico e quali possano essere ceduti al privato è un esercizio delicato che richiede un’attenta valutazione.