Allerta Sanitaria a Brescia, diagnosticato un caso di Dengue autoctona: scattano i protocolli di sicurezza

Un caso di Dengue autoctona è stato rilevato a Brescia, suscitando preoccupazione tra le autorità sanitarie locali. Il paziente, che non ha mai viaggiato all’estero, ha contratto il virus in Italia.
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Brescia, Lombardia – In Provincia di Brescia è stato riscontrato un caso di Dengue “autoctona” ovvero, il contagio è avvenuto sul territorio nazionale senza che il paziente abbia effettuato viaggi all’estero, sollevando interrogativi sulla diffusione del virus in Italia. Questo evento inaspettato ha messo in moto una serie di protocolli di sicurezza e interventi di sanità pubblica, evidenziando la prontezza e l’efficienza del sistema sanitario locale nel fronteggiare potenziali emergenze epidemiologiche.

L’Agenzia di Tutela della Salute (ATS) di Brescia, non appena ricevuta la segnalazione del caso sospetto, ha immediatamente attivato una rete di comunicazione e intervento che ha coinvolto tutti i comuni frequentati dal paziente per motivi di lavoro e di residenza, dimostrando un approccio capillare e meticoloso nella gestione dell’emergenza. Le amministrazioni comunali, seguendo le direttive dei protocolli ministeriali e regionali, hanno prontamente avviato operazioni di disinfestazione mirate, con l’obiettivo di contenere e prevenire la possibile diffusione del virus attraverso le zanzare, vettori principali della malattia.

Il Dipartimento Veterinario dell’ATS ha inoltre implementato un sistema di monitoraggio attraverso l’installazione di trappole per la cattura delle zanzare, un’azione che non solo permette di verificare l’efficacia delle misure di disinfestazione adottate, ma fornisce anche dati preziosi sulla popolazione di insetti vettori presenti sul territorio. Questa strategia di sorveglianza entomologica rappresenta un elemento cruciale nella lotta contro la diffusione di malattie trasmesse da vettori, consentendo alle autorità sanitarie di adattare e calibrare gli interventi in base alle evidenze raccolte sul campo.

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È importante sottolineare che, come ricordato dall’ATS, la Dengue non si trasmette da persona a persona, ma richiede la mediazione di una zanzara infetta per passare da un ospite all’altro. Questa caratteristica epidemiologica, se da un lato limita la velocità di diffusione del virus rispetto ad altre malattie infettive a trasmissione diretta, dall’altro rende fondamentale il controllo della popolazione di zanzare e l’adozione di misure preventive da parte della cittadinanza, come l’uso di repellenti e l’eliminazione di ristagni d’acqua che possono fungere da siti di riproduzione per questi insetti.

Il caso di Brescia solleva interrogativi sulla possibile presenza endemica del virus della Dengue in Italia, un paese che, a causa dei cambiamenti climatici e della globalizzazione, potrebbe diventare sempre più ospitale per specie di zanzare tropicali capaci di trasmettere questa e altre malattie esotiche. La situazione richiede una riflessione approfondita sulle strategie di prevenzione e controllo a lungo termine, nonché un potenziamento dei sistemi di sorveglianza epidemiologica e entomologica su scala nazionale.