Un nuovo studio condotto dall’Università di Utrecht, nei Paesi Bassi, ha rivelato risultati preoccupanti riguardo alla corrente atlantica meridionale (AMOC) e la sua possibile imminente interruzione. Secondo i ricercatori, la diminuzione dei livelli di salinità oceanica potrebbe essere un segnale premonitore di un collasso imminente, con conseguenze significative per i pattern climatici globali.
La corrente atlantica meridionale, o AMOC, è nota per il suo ruolo nel trasportare acqua calda verso nord. Tuttavia, le nuove scoperte indicano che il flusso di questa corrente è stato rallentato a causa dell’ingresso di quantità significative di acqua dolce nell’oceano, rendendo l’acqua meno densa e indebolendo il processo di trasporto.
Secondo René van Westen, che ha guidato la ricerca, è stato individuato un “punto critico” per il rallentamento della salinità, suggerendo che il collasso potrebbe verificarsi entro un arco di tempo compreso tra 10 e 40 anni una volta che questa soglia sia raggiunta. Questa scoperta indica che il rischio di interruzione della AMOC è più vicino di quanto precedentemente ipotizzato.
Le implicazioni di un potenziale collasso della AMOC sono significative. Si prevede che ciò possa portare a temperature più basse nell’Europa nord-occidentale, interruzioni dei monsoni tropicali e ulteriore riscaldamento dell’emisfero sud. Tali cambiamenti avrebbero conseguenze rilevanti non solo sull’ambiente, ma anche sull’agricoltura, sull’economia e sulle condizioni di vita delle popolazioni interessate.
Inoltre, l’indebolimento della AMOC potrebbe avere impatti a cascata su scala globale, influenzando i modelli climatici in tutto il mondo. Questa scoperta solleva ulteriori preoccupazioni riguardo alla stabilità del clima e sottolinea l’importanza di affrontare le cause del cambiamento climatico e di adottare misure concrete per mitigarne gli effetti.
In un momento in cui la questione del cambiamento climatico è al centro dell’attenzione globale, queste nuove ricerche forniscono un’ulteriore evidenza dell’urgenza di agire. L’individuazione di un “punto critico” per il collasso della corrente atlantica meridionale sottolinea la necessità di monitorare attentamente l’evoluzione della situazione e di adottare strategie efficaci per affrontare questa sfida.