Italia – L’analisi delle più recenti carte sinottiche e dei modelli previsionali evidenzia un imminente cambiamento nella configurazione barica sul Mediterraneo centrale, con l’arrivo di una perturbazione di origine balcanica che determinerà un significativo peggioramento delle condizioni meteorologiche su diverse regioni italiane, in particolare sul versante adriatico e ionico della penisola.
Le immagini satellitari mostrano già i primi segnali di questa evoluzione, con una copertura nuvolosa in rapida espansione sul medio e basso Adriatico, particolarmente evidente sulla Puglia, e nuclei convettivi in fase di sviluppo tra la Calabria meridionale e la Sicilia orientale. Questo quadro sinottico prelude a un’intensificazione dei fenomeni nelle prossime ore, con la genesi di celle temporalesche particolarmente intense nel basso Jonio.
Il modello Moloch del CNR-ISAC, rinomato per la sua accuratezza nella previsione di eventi meteorologici a mesoscala, indica una rapida escalation dell’attività convettiva già a partire dalla serata odierna. Le prime manifestazioni temporalesche interesseranno l’estremità sud-orientale della provincia di Reggio Calabria, con precipitazioni di forte intensità che potrebbero assumere carattere di nubifragio.
La giornata di domani, martedì 5 novembre, vedrà un’ulteriore intensificazione del maltempo, con il fulcro dei fenomeni che si sposterà sulla Sicilia orientale. Le aree maggiormente esposte saranno quelle comprese tra il massiccio dell’Etna e la catena dei Peloritani, dove sono attese precipitazioni cumulate significative. Non saranno risparmiati nemmeno i Monti Iblei, seppur con fenomeni più sparsi ma comunque di rilievo.
Le principali città della Sicilia orientale – Catania, Siracusa, Messina e Ragusa – dovranno prepararsi a fronteggiare piogge intense e possibili criticità idrogeologiche. La persistenza di questa configurazione barica manterrà condizioni di instabilità anche per la giornata di mercoledì 6 novembre, con ulteriori precipitazioni che interesseranno sia la Sicilia che la Calabria meridionale.
Contestualmente all’arrivo di questa perturbazione, si assisterà a un generale calo termico su tutto il territorio nazionale. Le temperature subiranno una flessione di 3-4°C, riportandosi su valori più consoni al periodo dopo la parentesi di caldo anomalo che ha caratterizzato i giorni scorsi. Questo raffreddamento sarà particolarmente avvertibile nelle ore notturne e al primo mattino, quando l’aria assumerà quella tipica connotazione frizzante e pungente che contraddistingue l’autunno inoltrato.
È importante sottolineare che questo episodio di maltempo si inserisce in un contesto meteorologico più ampio, che vede una progressiva erosione del vasto campo di alta pressione che ha dominato incontrastato nelle ultime settimane. A partire da mercoledì 6 novembre, infatti, si prevede uno spostamento dell’anticiclone verso l’Europa occidentale, lasciando scoperto il fianco orientale del continente. Questa configurazione favorirà l’ingresso di correnti più fredde di origine russa, che raggiungeranno dapprima i Balcani per poi riversarsi anche sul nostro Paese.
Le proiezioni a medio termine indicano che questa fase di instabilità potrebbe essere il preludio a un cambiamento più marcato atteso per la metà di novembre. I modelli previsionali suggeriscono la possibilità di una fase più dinamica, con l’arrivo della prima intensa irruzione di aria fredda dal sapore tardo-autunnale. Questa potenziale incursione artica potrebbe scavare una profonda depressione in grado di innescare precipitazioni localmente molto intense, a partire dalle regioni del Centro-Nord.
La comunità meteorologica sta monitorando con attenzione l’evoluzione di questo scenario, che potrebbe segnare l’inizio di una fase meteorologica più consona alla stagione in corso, con i primi veri brividi autunnali e un assetto circolatorio più favorevole alle precipitazioni, elemento fondamentale per il ripristino delle riserve idriche dopo i lunghi periodi di siccità che hanno caratterizzato gli ultimi anni.