Pozzuoli, Campania – L’esercitazione antisismica organizzata dalla Protezione Civile nei Campi Flegrei si è trasformata in un vero e proprio fiasco, mettendo in luce l’allarmante disinteresse della popolazione locale verso la propria sicurezza. Nonostante i recenti sciami sismici e l’innalzamento del suolo che hanno destato preoccupazione, i cittadini di Pozzuoli e delle aree limitrofe hanno preferito godersi una giornata al mare piuttosto che partecipare a un’importante simulazione di evacuazione.
A Pozzuoli, epicentro dell’attività bradisismica, si sono presentate appena 9 persone su 200 prenotate. Una partecipazione talmente scarsa da far impallidire persino le autorità locali. Il sindaco Luigi Manzoni ha cercato di giustificare l’accaduto, parlando di “periodo di emergenza”, ma le sue parole suonano come un tentativo di mascherare l’irresponsabilità dei suoi concittadini.
La situazione non è stata migliore negli altri comuni coinvolti. A Napoli, una metropoli di oltre 900.000 abitanti, hanno partecipato solo 16 persone. Un numero che grida allo scandalo e che dimostra una totale mancanza di consapevolezza del rischio sismico e vulcanico che incombe sull’area.
L’atteggiamento dei residenti dei Campi Flegrei ha scatenato un’ondata di indignazione nel resto d’Italia, in particolare in Lombardia che, secondo il piano della Protezione Civile, dovrebbe ospitare (in caso di terremoto) 76 mila abitanti di Pozzuoli. Sui social network si moltiplicano i commenti critici: “Noi dovremmo accoglierli in caso di terremoto e i cittadini dei Campi Flegrei non si degnano nemmeno di esercitarsi“, scrive un utente su X. Un altro aggiunge: “Fino a qualche giorno fa si lamentavano di essere stati abbandonati e quando c’è un’esercitazione così importante se ne vanno al mare“.
Questi commenti riflettono un sentimento di frustrazione diffuso. Da un lato, c’è la consapevolezza che in caso di catastrofe il resto del Paese dovrà farsi carico dell’emergenza. Dall’altro, c’è la percezione che i residenti dei Campi Flegrei non stiano facendo la loro parte per prepararsi adeguatamente.
Il contrasto tra l’allarme lanciato dagli scienziati e l’apatia della popolazione è sconcertante. Gli esperti dell’INGV hanno più volte sottolineato la gravità della situazione, con un sollevamento del suolo che ha raggiunto i 127 cm dal 2005 e una sismicità in costante aumento. Eppure, di fronte a questi dati allarmanti, la risposta dei cittadini è stata quella di voltare le spalle alle esercitazioni e godersi una giornata di sole.
Questo atteggiamento non solo mette a rischio la sicurezza dei residenti stessi, ma rappresenta anche un affronto verso tutti coloro che, in caso di emergenza, sarebbero chiamati a intervenire e a offrire assistenza. La Protezione Civile, le forze dell’ordine e i volontari che si sono impegnati nell’organizzazione dell’esercitazione meritavano sicuramente più rispetto e partecipazione.
È ora che i cittadini dei Campi Flegrei si assumano le proprie responsabilità. Non possono continuare a lamentarsi di essere abbandonati dalle istituzioni se sono i primi a non collaborare quando vengono offerte opportunità di preparazione e prevenzione. La sicurezza è un diritto, ma anche un dovere, e chi sceglie di vivere in un’area ad alto rischio sismico e vulcanico non può permettersi il lusso dell’indifferenza.
Le autorità locali e nazionali dovrebbero prendere seri provvedimenti per garantire una maggiore partecipazione alle future esercitazioni. Forse è il caso di considerare sanzioni per chi si sottrae a questi importanti momenti di preparazione collettiva. Solo così si potrà sperare di costruire una vera cultura della prevenzione e della sicurezza in un’area tanto vulnerabile quanto i Campi Flegrei.