Svezia – L’Agenzia svedese per la sanità pubblica ha annunciato il 15 agosto 2024 di aver diagnosticato a Stoccolma il primo caso di vaiolo delle scimmie causato dalla variante Clade1 al di fuori del continente africano. Questa notizia ha destato preoccupazione nella comunità scientifica internazionale, portando l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) a dichiarare un’emergenza sanitaria globale.
Cos’è il vaiolo delle scimmie
Il vaiolo delle scimmie, noto anche come mpox, è un’infezione virale zoonotica causata dal virus monkeypox, appartenente alla famiglia Poxviridae. Nonostante il nome, il virus non è esclusivo delle scimmie, ma può colpire diversi mammiferi, inclusi gli esseri umani. La malattia è stata identificata per la prima volta nel 1958 in una colonia di scimmie da laboratorio, mentre il primo caso umano è stato registrato nel 1970 nella Repubblica Democratica del Congo.
Sintomi e trasmissione
I sintomi del vaiolo delle scimmie includono:
- Febbre
- Mal di testa
- Dolori muscolari
- Affaticamento
- Linfonodi ingrossati
- Eruzione cutanea caratteristica
L’eruzione cutanea, segno distintivo della malattia, si sviluppa generalmente entro 1-3 giorni dall’inizio della febbre. Le lesioni evolvono da macule a papule, vescicole, pustole e infine croste.
- La trasmissione del virus può avvenire in diversi modi:
- Da animale a uomo: attraverso il contatto diretto con animali infetti, morsi, graffi o il consumo di carne non adeguatamente cotta.
- Da uomo a uomo: principalmente attraverso il contatto stretto con lesioni cutanee, fluidi corporei, droplet respiratori e oggetti contaminati.
- Trasmissione verticale: da madre a feto attraverso la placenta.
La variante Clade1 e le implicazioni
La variante Clade1 del vaiolo delle scimmie è considerata più pericolosa rispetto ad altre forme. Secondo l’OMS, questa variante causa la morte in circa il 3,6% dei casi, con un rischio maggiore per neonati e bambini. Inoltre, provoca malattie più gravi rispetto alla variante Clade2.
Il caso svedese rappresenta un punto di svolta significativo, essendo il primo rilevamento di Clade1 al di fuori dell’Africa. Il ministro della salute svedese, Jakob Forssmed, ha dichiarato: “Credo che la situazione sia seria, ma non c’è motivo di allarmarsi: il rischio di infezione è basso. Siamo ben preparati e i servizi sanitari dispongono di buone procedure in materia”.
Risposta internazionale
L’OMS ha espresso preoccupazione per la possibile diffusione della variante Clade1 in Europa. “È probabile che ci saranno ulteriori casi importati della variante Clade1 nella regione europea nei prossimi giorni e settimane”, ha affermato l’ufficio regionale europeo dell’OMS.
Il professor Matteo Bassetti, direttore del reparto di malattie infettive dell’ospedale policlinico San Martino di Genova, ha commentato: “Ora con il caso in Svezia di questa situazione ne parleremo. Senza fare allarmismo ma facendo una seria preparazione al problema”.
Prevenzione e trattamento
Attualmente non esistono trattamenti specifici per il vaiolo delle scimmie. La gestione dei casi si concentra sul trattamento sintomatico e sulla prevenzione delle complicanze. Un vaccino sviluppato per il vaiolo si è dimostrato efficace anche contro il vaiolo delle scimmie, con un’efficacia stimata dell’85%.
Le misure preventive includono:
1. Evitare il contatto con animali potenzialmente infetti
2. Praticare una buona igiene delle mani
3. Evitare il contatto stretto con persone infette o oggetti contaminati
4. Utilizzare dispositivi di protezione individuale in ambito sanitario