Italia – Le previsioni meteorologiche per i prossimi giorni delineano uno scenario di cambiamento atmosferico sull’arco alpino italiano, con l’arrivo di una massa d’aria fredda che promette di riportare la neve sulle cime montuose, seppur in maniera meno incisiva rispetto alle aspettative iniziali. L’evoluzione sinottica prevede l’ingresso di correnti fredde provenienti dal Mare del Nord, le quali, nel loro percorso verso il bacino del Mediterraneo, incontreranno le barriere orografiche delle Alpi, innescando precipitazioni nevose a quote relativamente basse per il periodo.
Il fenomeno nevoso inizierà a manifestarsi nella serata di lunedì 11 novembre, quando i primi fiocchi faranno la loro comparsa sulle aree di confine alpine. Tuttavia, sarà la giornata di martedì 12 novembre a registrare l’apice dell’evento meteorologico, con nevicate più consistenti che interesseranno principalmente le Alpi occidentali e quelle centrali. La quota neve si attesterà generalmente sopra i 1000-1200 metri di altitudine, con la possibilità di approdare a quote inferiori ma solo nel basso Piemonte, dove le condizioni orografiche e termiche potrebbero favorire un abbassamento del limite delle nevicate.
Gli accumuli nevosi previsti si prospettano significativi, con spessori che potrebbero raggiungere i 20-30 centimetri oltre i 1500 metri di quota. Al di sotto di questa altitudine, gli apporti saranno più modesti, con accumuli che non dovrebbero superare i 15 centimetri. Questa distribuzione disomogenea delle precipitazioni nevose riflette la complessità dell’interazione tra la massa d’aria fredda in arrivo e l’orografia del territorio alpino.
È importante sottolineare che questo episodio invernale si configura come un evento di breve durata. Il nucleo di aria fredda responsabile delle nevicate, infatti, proseguirà rapidamente il suo spostamento verso la Penisola Iberica, determinando un miglioramento delle condizioni meteorologiche sulle aree inizialmente interessate da questo primo assaggio di inverno. Questo rapido transito della perturbazione sottolinea la natura dinamica e mutevole delle condizioni atmosferiche in questo periodo dell’anno, caratterizzato da una marcata variabilità.
Le previsioni a lungo termine per la stagione invernale 2024/2025 suggeriscono un quadro complesso, influenzato dalla presenza di una debole La Niña nel Pacifico. Questo fenomeno climatico globale potrebbe avere ripercussioni sui pattern di circolazione atmosferica a scala emisferica, con possibili effetti indiretti anche sul clima europeo. Tuttavia, la distanza dell’Europa dalla sorgente di questa anomalia climatica rende difficile stabilire una correlazione diretta e univoca tra La Niña e le condizioni meteorologiche nel nostro continente.
I modelli previsionali stagionali, come l’ECMWF e l’UKMO, concordano nel proiettare un potenziale scenario di nevicate inferiori alla media su gran parte dell’Europa per i mesi invernali. Questa tendenza potrebbe essere particolarmente accentuata nelle regioni centrali e meridionali del continente, mentre le aree settentrionali e alcune zone alpine potrebbero beneficiare di precipitazioni nevose più abbondanti. Tuttavia, è fondamentale interpretare queste proiezioni a lungo termine con cautela, considerando l’elevata variabilità intrinseca dei sistemi meteorologici e la molteplicità di fattori che possono influenzare il clima invernale europeo.