Meteo, In arrivo la Nevicata più Forte dell’Inverno: ecco le zone e accumuli previsti

Una intensa perturbazione atlantica porterà copiose nevicate sulle Alpi tra il 27 e il 28 gennaio, con accumuli fino a 1,5 metri oltre i 1500-2000 metri. Elevato il pericolo valanghe su gran parte dell’arco alpino.
snowstorm, poor visibility,slick roads and lots of traffic

Italia – Un’intensa perturbazione di origine atlantica si appresta a colpire l’Italia settentrionale, portando con sé quella che si preannuncia come la nevicata più significativa dell’inverno 2024-2025 sulle Alpi. Dopo un inizio di stagione caratterizzato da scarse precipitazioni nevose, specialmente nelle regioni settentrionali, le montagne italiane si preparano a ricevere un considerevole manto bianco.

L’evento meteorologico inizierà a manifestarsi nella giornata di domenica 26 gennaio, con le prime nevicate che imbiancheranno le Alpi occidentali. Tuttavia, il culmine del fenomeno è atteso tra lunedì 27 e martedì 28 gennaio, quando si verificherà un drastico peggioramento delle condizioni meteorologiche su tutto l’arco alpino.

Le precipitazioni nevose interesseranno in modo particolare le Alpi e Prealpi della Lombardia, le Dolomiti, il Piemonte, la Valle d’Aosta e il Friuli Venezia Giulia. Inizialmente, la quota neve si attesterà a livelli relativamente elevati, ma con il passare delle ore e l’ingresso di un fronte freddo, i fiocchi potranno scendere fino a quote di 900-1000 metri sul livello del mare.

Gli esperti prevedono accumuli nevosi eccezionali, che potrebbero raggiungere e superare il metro e mezzo di altezza nelle località situate oltre i 1500-2000 metri di quota. Questi valori renderebbero l’evento una delle nevicate più copiose dell’intera stagione invernale, soprattutto considerando le quote medio-alte.

Nonostante lo spettacolo mozzafiato che queste abbondanti nevicate offriranno agli appassionati della montagna, è fondamentale sottolineare l’elevato rischio di valanghe che interesserà gran parte delle Alpi. Le autorità competenti hanno già diramato bollettini di allerta, invitando alla massima prudenza tutti coloro che si troveranno in quota nei prossimi giorni.

Il Centro Funzionale d’Abruzzo ha emesso un bollettino di criticità valanghe che evidenzia un livello di allerta gialla per diverse zone montane della regione, tra cui il Gran Sasso, il Parco Nazionale d’Abruzzo e la Maiella. Analogamente, l’ARPA Piemonte ha segnalato un grado di pericolo valanghe moderato sulle Alpi Liguri e Marittime.

Questa intensa fase di maltempo si inserisce in un contesto climatico anomalo per il periodo. Infatti, nonostante le imponenti nevicate previste in quota, le temperature medie risultano essere superiori alla norma stagionale. Questo fenomeno riflette la complessità dei cambiamenti climatici in atto, che possono portare a situazioni apparentemente contraddittorie.

È importante ricordare che l’inverno 2024-2025 ha finora registrato un deficit di neve significativo rispetto alle medie storiche. Al 10 gennaio, l’equivalente idrico nivale (SWE) in Italia si attestava a soli 1,71 miliardi di metri cubi, contro una media storica di 4,63 Gm3, segnando un deficit del 63% rispetto al periodo 2011-2023.