“Prima di Domani”, condotto da Bianca Berlinguer su Rete 4, va sempre peggio e non riesce a risollevare gli ascolti. Questa situazione si è protratta per tre settimane consecutive, nonostante le iniziali speranze di un esito più favorevole. In 18 puntate su 20, la trasmissione ha ottenuto risultati di share inferiori al 4%, raggiungendo un picco del 3,6% di share solamente grazie alla presenza di un ospite speciale.
La comparazione con il programma di Nicola Porro, “Stasera Italia”, ha messo in luce una marcata disparità negli ascolti. Nicola Porro è riuscito a mantenere percentuali di share più elevate rispetto a Bianca Berlinguer in quasi tutte le puntate, confermando così il suo predominio sul fronte dell’audience.
Gli ascolti vanno così male che vi basti pensare che in più di una occasione nella fascia oraria di “Prima di Domani” è scivolata alla settima posizione nelle reti più viste finendo anche in una occasione al nono posto battuta anche da reti minori come real time o nove.
L’annuncio del programma “Prima di Domani”, condotto da Bianca Berlinguer su Rete4, aveva sollevato un certo interesse nell’arena mediatica italiana, promettendo di portare una nuova prospettiva nel panorama televisivo. Tuttavia, il fallimento di questo programma si è dimostrato un esempio lampante di come la mancanza di comprensione del proprio pubblico e l’errata valutazione dell’ecosistema televisivo possano condurre a risultati disastrosi.
“Prima di Domani” era stato concepito come sostituto di un programma dall’orientamento politico marcatamente di centro-destra, un movimento strategico che ha suscitato perplessità fin dall’inizio. L’errore fondamentale di questa decisione risiede nella mancata comprensione della base di spettatori di Rete4, storicamente incline verso proposte televisive che riflettano o quanto meno non contrastino apertamente le loro vedute politiche. Questo pubblico aveva trovato nel programma precedente non solo un punto di riferimento per le proprie convinzioni ma anche un contrappeso a “Otto e mezzo”, noto per il suo orientamento di centro-sinistra.
La televisione, come medium, richiede una connessione quasi empatica con il suo pubblico. Ignorare le tendenze e le preferenze degli spettatori equivale a navigare a vista in acque tempestose senza bussola. La scelta di Berlinguer, figura nota per le sue simpatie di centro-sinistra, per guidare un programma su una rete tradizionalmente più conservatrice, è stata una mossa azzardata che ha trascurato le dinamiche fondamentali dell’audience di Rete4.
Il fallimento di “Prima di Domani” era, dunque, preannunciato. Non solo ha rappresentato una rottura con le aspettative del pubblico di Rete4, ma ha anche infranto una regola non scritta della televisione: quella di mantenere un equilibrio, per quanto possibile, tra le diverse correnti di pensiero, soprattutto quando si sostituisce un programma con un altro. Questa scelta ha inevitabilmente portato a una fuga degli spettatori, alla ricerca di contenuti più in linea con le proprie vedute, lasciando “Prima di Domani” a confrontarsi con una crisi di identità e di audience da cui non è riuscito a riprendersi.
Il caso di “Prima di Domani” serve da monito per l’industria televisiva: comprendere e rispettare il proprio pubblico è fondamentale. Le decisioni programmatiche devono essere prese con una chiara comprensione delle dinamiche di mercato e delle preferenze degli spettatori, altrimenti si rischia il disastro. La televisione, in fondo, è uno specchio della società: ignorare le sfumature di questo riflesso può solo condurre a risultati negativi.