L’Universo, ancora una volta, ci ricorda la sua potenza, con una massiccia espulsione di massa coronale avvenuta due giorni fa. Classificata di tipo X 2.5, con un’energia due volte e mezza superiore al limite per questa classe, l’evento potrebbe generare una tempesta geomagnetica diretta verso la Terra, con potenziali risvolti per i circuiti elettrici, soprattutto per i trasformatori.
Le eruzioni solari sono notoriamente pericolose per i circuiti elettrici, in grado di causare danni rilevanti. La storia ci ricorda la tempesta geomagnetica di Carrington del 1 settembre 1859, che causò un’interruzione della rete di comunicazione per 14 ore, segnalandoci i potenziali danni che tali eventi possono causare.
La NASA, da parte sua, monitora costantemente l’attività solare per prevedere potenziali effetti distruttivi sul pianeta. Classificando le tempeste geomagnetiche con la lettera G seguita da un numero da 0 a 5, indicando l’entità degli effetti previsti, l’agenzia spaziale prevede che l’eruzione del 16 febbraio causerà una tempesta geomagnetica di livello G0 tra il 19 e il 20 febbraio.
Le tempeste di livello G0, secondo la NASA, non rappresentano un pericolo significativo per il pianeta, quindi al momento non c’è motivo di preoccuparsi. Tuttavia, è un promemoria dell’importanza di monitorare attentamente l’attività solare per prevenire danni potenzialmente gravi ai sistemi elettrici terrestri.
L’agenzia spaziale ha anche condiviso immagini spettacolari dell’evento, sottolineando l’importanza e la necessità di vigilare sull’attività solare. Questo evento ci ricorda quanto sia cruciale comprendere e prepararsi per gli impatti potenzialmente devastanti delle tempeste solari.
In un mondo sempre più dipendente dall’elettricità, compresi i sistemi di comunicazione, la fornitura di energia e molto altro, la consapevolezza e la preparazione per tali eventi diventano sempre più importanti.