Negli ultimi tempi, un fenomeno curioso ha preso piede tra i Millennials: l’adozione delle “pet rocks”, ovvero pietre considerate come animali domestici. Questo trend, che potrebbe sembrare bizzarro a prima vista, è in realtà una risposta alla crescente solitudine e al burnout che affliggono questa generazione.
Il fenomeno delle “Pet Rocks” è diventato popolare tra i Millennials come un modo per trovare conforto e compagnia in un mondo sempre più frenetico e stressante. Le pietre, che non richiedono cure particolari, offrono una presenza silenziosa e rassicurante. Alcuni Millennials hanno iniziato a decorarle, dar loro un nome e persino a portarle con sé durante la giornata.
Una ragazza ha raccontato di come ogni tanto prelevava la sua pietra dal “letto” e la accarezzava, trovando in questo gesto un senso di calma e connessione. Questo comportamento, sebbene possa sembrare strano, riflette un bisogno profondo di contatto e di cura, anche se rivolto a un oggetto inanimato.
Secondo alcuni psicologi il fenomeno delle “Pet Rocks” è una risposta al burnout, una condizione di esaurimento emotivo e fisico che colpisce molti Millennials a causa delle pressioni lavorative e sociali. Le “Pet Rocks” offrono un modo semplice e non impegnativo per prendersi una pausa e ritrovare un po’ di serenità. In un’epoca in cui la tecnologia e i social media dominano le interazioni quotidiane, il ritorno a un oggetto così semplice e naturale come una pietra può rappresentare un atto di ribellione contro la complessità della vita moderna.
Il fenomeno delle “Pet Rocks” tra i Millennials non è solo l’ennesimo ripescare mode e tendenze dei tempi passati, ma anche un segnale dei tempi. Riflette un’epoca in cui le giovani generazioni non sono in grado di affrontare in modo costruttivo le asperità della vita e, circondati da tecnologia, social media e molto spesso opulenza, ricorrono a espedienti infantili per fuggire dalla vita reale e da quella digitale.