Amadeus, flop anche per Suzuki Music Party: un desolante 4,6% di share

Il debutto di Amadeus sul Nove si rivela un flop clamoroso. “Chissà chi è” e “Suzuki Music Party” registrano ascolti deludenti, mettendo in discussione la scelta del conduttore di lasciare la Rai per nuove avventure televisive.

Italia – Il tanto atteso sbarco di Amadeus sul Nove si è trasformato in un naufragio di proporzioni epiche. Il conduttore, fresco di divorzio dalla Rai, sembrava aver perso la bussola nella sua nuova avventura televisiva, collezionando un flop dietro l’altro nella serata di debutto.

La prima puntata di “Chissà chi è”, versione riveduta e corretta dei “Soliti Ignoti”, ha racimolato un misero 5,2% di share, con appena 926.000 spettatori incollati allo schermo. Un risultato che fa impallidire i fasti del passato, quando Amadeus dominava l’access prime time di Rai 1 con numeri da capogiro. Ma il peggio doveva ancora venire.

Il “Suzuki Music Party”, evento musicale che avrebbe dovuto essere il fiore all’occhiello della serata, si è rivelato un vero e proprio disastro. Con un desolante 4,6% di share e soli 628.000 spettatori, lo show ha fatto registrare numeri che farebbero tremare i polsi anche al più ottimista dei dirigenti televisivi.

Che fine ha fatto il tocco magico di Amadeus? Il “re Mida” della televisione italiana sembra aver perso i suoi poteri nel passaggio da viale Mazzini al Nove. Forse il conduttore ha sottovalutato la sfida di conquistare un nuovo pubblico su una rete minore, o forse la magia funzionava solo all’ombra della Rai.

Nel frattempo, sulla rete ammiraglia del servizio pubblico, Stefano De Martino trionfava con “Affari Tuoi”, raggiungendo picchi del 25% di share. Un risultato che suona come una beffa per Amadeus, che fino a pochi mesi fa occupava quella stessa fascia oraria con risultati ben diversi.

La domanda sorge spontanea: chi è il vero vincitore in questa storia? Certamente non Amadeus, che si ritrova a leccarsi le ferite dopo un debutto così disastroso. Non il Nove, che sperava di aver trovato la gallina dalle uova d’oro e invece si ritrova con un pulcino spennacchiato. Forse l’unica a sorridere è la Rai, che dimostra di poter sopravvivere anche senza il suo conduttore di punta.

Resta da vedere se Amadeus riuscirà a risollevarsi da questo tonfo iniziale. Il conduttore, noto per la sua capacità di reinventarsi, dovrà tirare fuori dal cilindro qualcosa di davvero speciale per non finire nel dimenticatoio della tv generalista. Altrimenti, il suo passaggio al Nove rischia di essere ricordato come uno dei più clamorosi autogol della storia della televisione italiana.

In conclusione, se “Chissà chi è” fosse un gioco a premi, la domanda da un milione di euro sarebbe: “Chissà dove è finito il successo di Amadeus?”. E, al momento, sembra che nessuno abbia la risposta giusta.