Italia – Il tramonto di un’era televisiva si sta consumando sotto i nostri occhi. Striscia la Notizia, storico baluardo dell’intrattenimento Mediaset, sta vivendo una crisi senza precedenti che rischia di trascinare con sé l’intero edificio del Biscione. I dati di ascolto dell’access prime time sono impietosi e raccontano di una disfatta che ha del clamoroso: mentre Affari Tuoi su Rai 1 vola a 5.402.000 spettatori con uno share del 26,40%, il tg satirico ideato da Antonio Ricci arranca faticosamente a 2.489.000 telespettatori, fermandosi a un misero 12,21% di share.
Un divario di oltre 14 punti percentuali che suona come una sentenza inappellabile per Striscia la Notizia e, più in generale, per l’intera programmazione di Canale 5. Non si tratta di un caso isolato, ma dell’ennesima conferma di un trend negativo che sta investendo Mediaset ormai da tempo. La rete ammiraglia del gruppo di Cologno Monzese sembra aver smarrito la capacità di intercettare i gusti del pubblico, finendo sistematicamente schiacciata dalla concorrenza Rai.
La débâcle di Striscia la Notizia assume contorni ancora più preoccupanti se si considera il ruolo cruciale che il programma ha sempre avuto nelle strategie di Mediaset. Per decenni è stato il traino perfetto per il prime time, garantendo ascolti elevati e fidelizzando il pubblico. Oggi appare come l’ombra sbiadita di se stesso, incapace di reggere il confronto con un game show tradizionale come Affari Tuoi.
Questa crisi profonda impone una seria riflessione ai vertici di Mediaset. L’azienda si trova di fronte a un bivio epocale: rinnovarsi radicalmente, recuperando lo spirito innovativo e la capacità di osare che l’avevano contraddistinta ai tempi della gestione di Silvio Berlusconi, oppure rassegnarsi a un declino che appare sempre più inesorabile. La concorrenza non viene più solo dalla Rai, ma soprattutto dalle piattaforme di streaming che stanno erodendo costantemente quote di mercato, attirando soprattutto il pubblico più giovane.
Il modello televisivo su cui Mediaset ha costruito le proprie fortune appare ormai obsoleto e incapace di reggere l’urto dei nuovi player. Servono idee fresche, format innovativi, una programmazione che sappia coniugare tradizione e modernità. Il rischio, altrimenti, è quello di scivolare nell’irrilevanza, schiacciati tra il servizio pubblico e le nuove forme di intrattenimento on demand.
La crisi di Striscia la Notizia è solo la punta dell’iceberg di un malessere più profondo. Mediaset deve ritrovare l’audacia e la visione che l’hanno resa grande in passato, pena l’inesorabile marginalizzazione in un panorama mediatico in rapida evoluzione. Il tempo stringe e le scelte da compiere sono difficili, ma inevitabili. Il futuro dell’azienda dipenderà dalla capacità di reinventarsi, recuperando quella capacità di leggere e anticipare i gusti del pubblico che sembra essersi smarrita. Solo così potrà sperare di arrestare una caduta che, al momento, appare vertiginosa e senza fine.