Italia – Nel panorama televisivo italiano, il passaggio di Amadeus dalla Rai a Discovery Warner Bros. sta generando più turbolenze del previsto. Il debutto del celebre conduttore sul canale Nove con il nuovo game show “Chissà chi è” non ha rispettato le aspettative, costringendo i vertici dell’azienda a valutare strategie correttive per salvaguardare l’investimento e l’immagine del presentatore.
Nonostante le iniziali dichiarazioni di soddisfazione da parte di Discovery Warner Bros., che sottolineavano una crescita rispetto al passato, i dati di ascolto hanno evidenziato una performance al di sotto delle attese. La prima puntata di “Chissà chi è” ha registrato circa 926.000 spettatori con uno share del 5,2%, cifre che, seppur rappresentino un miglioramento per il canale Nove, non sono all’altezza del calibro di Amadeus e degli investimenti effettuati.
Il confronto impietoso con “Affari Tuoi”, il programma lasciato da Amadeus e ora condotto da Stefano De Martino su Rai 1, che raggiunge share intorno al 25%, ha accentuato la percezione di un esordio sottotono. Questa situazione ha messo in allarme i centri media che avevano acquistato spazi pubblicitari basandosi su previsioni di share superiori a quelli effettivamente realizzati.
Di fronte a questo scenario, i vertici di Discovery Warner Bros. starebbero valutando diverse opzioni per rilanciare il programma e proteggere l’immagine di Amadeus. Una delle ipotesi al vaglio sarebbe lo spostamento di “Chissà chi è” alle 21:00, in prima serata, per evitare la concorrenza diretta con “Affari Tuoi”. Questa mossa potrebbe consentire al programma di trovare una collocazione più favorevole nel palinsesto, lontano dal “colosso” De Martino che sta dominando la fascia dell’access prime time.
Tuttavia, fonti interne all’azienda riferiscono che si sta facendo strada un’ipotesi ancora più drastica: la chiusura anticipata del programma. Questa decisione, seppur dolorosa, potrebbe essere necessaria per evitare danni d’immagine più consistenti e per non compromettere il lancio de “La Corrida”, altro format storico affidato ad Amadeus che Discovery Warner Bros. considera cruciale per il rilancio del canale Nove.
La situazione è particolarmente delicata considerando che Amadeus aveva lasciato la Rai in un contesto di grande attesa e speculazione mediatica. Il conduttore stesso aveva dichiarato che la sua scelta era stata dettata non tanto da motivazioni economiche, quanto da ragioni affettive e di rapporto umano con l’azienda. “In Rai potevo avere un contratto che non avevo mai avuto, ma ho scelto di andare in un’altra azienda. Può sembrare una follia, ma io vado a sensazioni e alla mia età il rapporto umano viene prima di molte altre cose, è fondamentale”, aveva affermato Amadeus durante la presentazione della stagione televisiva di Warner Bros Discovery.
Il passaggio di Amadeus a Discovery Warner Bros. era stato salutato come un colpo mediatico di grande portata, con l’azienda che puntava a replicare il successo ottenuto con l’acquisizione di Fabio Fazio. L’obiettivo dichiarato era quello di far fare un salto di qualità al canale Nove, che nelle prime trenta settimane della stagione 2023-2024 aveva già registrato una crescita significativa rispetto all’anno precedente.
Ora, di fronte alle difficoltà incontrate, l’azienda si trova a dover bilanciare le aspettative di crescita con la necessità di proteggere gli investimenti effettuati. La decisione finale su come procedere con “Chissà chi è” e, più in generale, con la programmazione di Amadeus, sarà cruciale non solo per il futuro del conduttore ma anche per le ambizioni di Discovery Warner Bros. nel mercato televisivo italiano.
In questo contesto di incertezza, l’industria televisiva e il pubblico attendono con interesse le prossime mosse di Discovery Warner Bros., che potrebbero ridefinire gli equilibri del prime time e dell’intero panorama televisivo nazionale. La sfida per l’azienda e per Amadeus è ora quella di dimostrare che il passaggio alla nuova rete possa tradursi in un successo di lungo termine, superando le difficoltà iniziali e consolidando la posizione del canale Nove nel competitivo mercato dell’intrattenimento televisivo italiano.