Marco Columbro, “Dopo il mio ictus del 2001 la tv non mi ha più chiamato”

Marco Columbro, volto noto della televisione italiana degli anni ’80 e ’90, racconta la sua esperienza post-ictus e il conseguente allontanamento dal mondo televisivo.
Credit © Rai

Nel panorama televisivo italiano, pochi nomi hanno brillato con l’intensità di Marco Columbro durante gli anni ’80 e ’90. Tuttavia, un evento drammatico nel 2001 ha segnato una svolta inaspettata nella sua carriera, lasciando l’ex conduttore a interrogarsi sulle ragioni del suo improvviso allontanamento dai riflettori.

Columbro, ospite della puntata di Ciao Maschio di sabato 12 ottobre, ha ripercorso quel momento cruciale della sua vita, quando un ictus lo colpì all’apice della sua notorietà. “Ho avuto un periodo molto particolare, troppo lavoro, troppo stress, la mia pressione ha cominciato a essere ballerina. Ho avuto un picco pressorio, un’emorragia cerebrale, e sono stato in coma per 20 giorni. Quando sono uscito, anche se ero vivo, per i media ero morto. Per la televisione in generale non esistevo più” ha rivelato il conduttore, descrivendo l’episodio che ha segnato una cesura netta nella sua carriera televisiva.

La guarigione fisica fu completa, ma il ritorno sul piccolo schermo non si è mai concretizzato. “Quando sono uscito, anche se ero vivo, per i media ero morto. Per la televisione in generale non esistevo più” ha confessato Columbro con una punta di amarezza. Questa esclusione dal mondo televisivo, apparentemente immotivata, continua a essere fonte di perplessità per l’ex conduttore, che ancora oggi si interroga sulle ragioni di tale ostracismo.

“A un certo punto me ne sono fatto la ragione, però è stato duro i primi anni. Nessuno mi ha più chiamato. Io all’epoca, quando ho avuto la malattia, ero al massimo della mia notorietà, per cui non è che fossi uno che era andato male. Però c’erano altri motivi, non lo so. Vorrei arrivare a capire un giorno perché dopo il mio ictus io non ho più fatto televisione. Prima di lasciare questo corpo, magari qualcuno mi darà una motivazione e mi dirà ‘’perché ci ha rotto…’’, magari, non lo so”

Nonostante l’allontanamento dalla ribalta televisiva, Columbro non è rimasto con le mani in mano. Oggi, il suo impegno professionale si divide tra la gestione di un albergo in Val d’Orcia, la Locanda Vesuna, e la conduzione di un programma sul digitale terrestre, “Leader”, in onda su Business 24, dove intervista imprenditori italiani. Queste nuove attività testimoniano la resilienza e la capacità di reinventarsi di Columbro, che ha saputo trovare nuove strade professionali lontano dai riflettori che lo avevano reso famoso.

Il rapporto con il pubblico, tuttavia, non si è mai interrotto. “Mi fermano ancora per strada, mi vogliono molto bene e pure questo me lo spiego fino a un certo punto, visto tutto il tempo che è passato” ha dichiarato Columbro, sottolineando come l’affetto dei telespettatori sia rimasto immutato nel tempo.

Nel corso dell’intervista con Nunzia de Girolamo, Columbro ha anche offerto uno sguardo critico sulla televisione contemporanea, definendola “falsa” e accusando i telegiornali di essere “tutti di parte”. Questa visione disincantata del mezzo televisivo si contrappone alla nostalgia per gli anni d’oro della sua carriera, quando formava con Lorella Cuccarini una delle coppie più amate del piccolo schermo.

Un aspetto sorprendente emerso dall’intervista riguarda le convinzioni spirituali di Columbro. Il conduttore ha rivelato di credere nella reincarnazione, affermando: “Lo spirito è immortale e si reincarna di continuo“. Ha persino dichiarato di aver scoperto, attraverso la meditazione, di essere stato “in qualche vita precedente un Templare, un monaco benedettino e un medico“. Queste rivelazioni gettano una luce inedita sulla personalità di Columbro, mostrando un lato meno conosciuto dell’ex conduttore.