Italia – Il 2024 si sta delineando come un anno eccezionale dal punto di vista meteorologico in Italia, caratterizzato da precipitazioni abbondanti che potrebbero segnare nuovi record storici. Secondo le analisi degli esperti, quest’anno potrebbe rivelarsi il più piovoso degli ultimi tre decenni in numerose aree del Paese, segnando una netta inversione di tendenza rispetto agli anni precedenti contraddistinti da periodi di siccità.
I dati raccolti finora mostrano un quadro di precipitazioni ben al di sopra della media in quasi tutte le regioni italiane, con particolare intensità al Centro-Nord. Tuttavia, anche il Sud ha recentemente registrato fenomeni temporaleschi significativi, come dimostrato dalla Sicilia, dove dopo mesi di aridità sono caduti in alcune zone fino a 500-600 millimetri di pioggia, equivalenti alla quantità normalmente attesa in un intero semestre.
Il primato delle precipitazioni spetta al Nord-Ovest, area che ha visto i maggiori accumuli pluviometrici del 2024. Milano, in particolare, ha infranto diversi record, registrando 1500 millimetri di pioggia dal 1° gennaio al 24 ottobre, con un incremento del 70% rispetto ai valori normali. Questi dati rendono altamente probabile il superamento del record annuale per il capoluogo lombardo, dopo aver già battuto numerosi primati mensili e stagionali.
Il confronto con gli anni precedenti evidenzia la straordinarietà della situazione attuale. Nel 2023, l’Italia aveva registrato precipitazioni inferiori alla media del 4%, mentre nel biennio 2021-2022 si erano verificati deficit pluviometrici rispettivamente del 25% e del 40%, con conseguenti gravi situazioni di siccità. Il 2020 aveva mostrato un andamento simile al 2023, con un deficit del 5%.
L’eccezionalità delle precipitazioni del 2024 è ulteriormente confermata dai dati relativi alla primavera, che a Milano è stata la più piovosa mai registrata negli ultimi 128 anni. Tra il 1° marzo e il 31 maggio sono caduti 647,7 millimetri di pioggia, quasi il triplo rispetto alla media del trentennio di riferimento 1991-2020, che si attestava a 237,5 millimetri.
Gli effetti di queste intense precipitazioni si riflettono positivamente sulle riserve idriche della regione Lombardia. La situazione complessiva, che comprende manto nevoso, invasi e laghi, presenta un incremento del 41% rispetto alla media del periodo 2006-2020. In particolare, il manto nevoso registra un aumento del 147% rispetto allo stesso periodo di riferimento.
Tuttavia, questo quadro apparentemente positivo nasconde aspetti preoccupanti legati ai cambiamenti climatici. Nonostante l’abbondanza di precipitazioni, le temperature medie si sono mantenute elevate, superando di due gradi la media stagionale, un fenomeno senza precedenti nelle rilevazioni storiche ultracentennali.