Italia – L’autunno sta per mostrare il suo volto più crudo sull’Italia. Dopo settimane dominate da un’anomala stabilità atmosferica, con temperature decisamente superiori alle medie stagionali, una svolta meteorologica di stampo invernale è ormai alle porte. Un’irruzione di aria fredda di origine polare marittima, in discesa dalla Scandinavia, si appresta ad investire il bacino del Mediterraneo, innescando la formazione di un profondo vortice ciclonico che sarà responsabile di una fase di maltempo diffuso sulla nostra penisola.
Le prime avvisaglie di questo cambiamento si avvertiranno già a partire da lunedì 11 novembre, quando una vasta area depressionaria colma di aria fredda, attualmente posizionata tra Norvegia e Svezia, inizierà a pilotare correnti instabili verso il Mediterraneo. Sarà tuttavia nella giornata di martedì 12 che la situazione subirà un deciso peggioramento: il vortice ciclonico tenderà ad approfondirsi ulteriormente tra la Sardegna e il Mar Tirreno, dando il via ad una fase di maltempo particolarmente intensa.
Le regioni più esposte agli effetti di questa perturbazione saranno quelle del Centro-Sud e le due Isole Maggiori, dove non si esclude il rischio di fenomeni temporaleschi localmente molto intensi, accompagnati da forti raffiche di vento e possibili grandinate. I contrasti termici tra l’aria fredda in arrivo e le temperature ancora piuttosto elevate dei nostri mari potrebbero infatti innescare lo sviluppo di sistemi temporaleschi particolarmente vigorosi, con il rischio concreto di nubifragi su alcune aree costiere e sub-costiere.
Ma l’aspetto più rilevante di questa fase perturbata sarà senza dubbio il brusco calo delle temperature, che si porteranno rapidamente su valori tipici del tardo autunno. Il raffreddamento sarà particolarmente marcato in montagna, dove assisteremo ad un crollo dello zero termico di oltre 1500 metri in poche ore. Questo repentino abbassamento della colonnina di mercurio favorirà il ritorno della neve a quote relativamente basse per il periodo: sono infatti attese nevicate fino a 700-800 metri di quota sulle Alpi occidentali, in particolare tra Piemonte e Liguria, mentre sull’Appennino centro-settentrionale la quota neve si attesterà intorno ai 1300-1400 metri.
Si tratterà delle prime nevicate significative della stagione, in grado di imbiancare diverse località montane e di riportare un po’ di bianco sulle nostre montagne dopo mesi di siccità. Sulle Alpi in particolare gli accumuli potrebbero risultare localmente abbondanti, con oltre 30-40 cm di neve fresca oltre i 1500 metri di quota.
Anche in pianura le temperature subiranno un deciso ridimensionamento: al Nord e nelle zone interne del Centro i valori massimi faticheranno a superare i 10-12°C, con una sensazione di freddo accentuata dai venti settentrionali che soffieranno con intensità. Le minime notturne scenderanno diffusamente sotto i 5°C in Val Padana, con possibili prime gelate nelle aree di campagna.
Questa fase di stampo quasi invernale segnerà dunque una netta discontinuità rispetto al lungo periodo anticiclonico che ha caratterizzato buona parte dell’autunno. Sarà interessante monitorare l’evoluzione successiva: non è escluso infatti che questa prima irruzione fredda possa aprire la strada ad altre perturbazioni atlantiche nei giorni a seguire, consolidando una circolazione più dinamica e tipicamente autunnale sull’Italia.