Italia – L’avvio del mese di dicembre si preannuncia all’insegna di una marcata instabilità atmosferica, con il ritorno delle correnti atlantiche a dettare il ritmo meteorologico sul Mediterraneo e sull’Italia. Dopo un breve periodo di relativa stabilità atteso tra l’1 e il 2 dicembre, la situazione meteorologica subirà un rapido cambiamento con l’avvicinarsi di una prima perturbazione di origine atlantica.
Il peggioramento delle condizioni meteo è previsto tra il 3 e il 4 dicembre, quando un impulso instabile attraverserà la penisola italiana. Le prime precipitazioni interesseranno inizialmente le regioni settentrionali, per poi estendersi rapidamente verso il Centro-Sud, dove si attendono fenomeni più significativi. In particolare, nella giornata di martedì 3 dicembre, la perturbazione atlantica farà il suo ingresso sul territorio nazionale, dando il via a una fase di instabilità a partire dalle regioni del Nord.
Le precipitazioni si manifesteranno sotto forma di piogge diffuse, con nevicate previste sulle Dolomiti oltre i 1000 metri di quota. Successivamente, tra mercoledì 4 e giovedì 5 dicembre, il vortice ciclonico si approfondirà sui mari italiani, innescando piogge battenti e temporali sulle regioni del Centro-Sud e sulle due Isole Maggiori. I fenomeni temporaleschi saranno favoriti dai contrasti tra masse d’aria diverse e dalla temperatura ancora elevata dei mari per il periodo. Sulle zone montuose, è prevista la possibilità di nevicate oltre i 1500-1700 metri di altitudine.
Questa configurazione barica, caratterizzata da una “porta atlantica spalancata”, determinerà una tipica variabilità meteorologica, con un’alternanza tra precipitazioni frequenti e schiarite. Le oscillazioni termiche manterranno un clima generalmente fresco e umido, ma senza episodi di freddo intenso. La natura delle correnti atlantiche, infatti, impedirà un abbassamento marcato delle temperature, che tenderanno a rimanere leggermente al di sopra delle medie climatiche di riferimento per il periodo.
È importante sottolineare che questa fase di maltempo potrebbe avere un impatto significativo su un territorio già provato in alcune aree dalle precipitazioni autunnali. Sarà quindi fondamentale monitorare attentamente l’evoluzione dei singoli impulsi perturbati per valutarne l’impatto sul territorio.