Meteo, Neve in Arrivo anche a Bassa Quota: ecco le zone a rischio

L’Epifania 2025 sarà caratterizzata da un’ondata di maltempo con nevicate sulle Alpi a partire dai 600-1000 metri. Una seconda perturbazione artica potrebbe portare neve a quote più basse dal 9-10 gennaio, interessando anche le pianure.

Italia – Il periodo natalizio, caratterizzato da settimane di alta pressione e temperature miti, sta per concludersi con un deciso cambio di scenario meteorologico. L’arrivo della prima perturbazione del 2025 segnerà il ritorno del maltempo su gran parte della penisola italiana, portando con sé precipitazioni nevose, piogge e un generale abbassamento delle temperature.

La giornata dell’Epifania, lunedì 6 gennaio 2025, vedrà l’ingresso di correnti d’aria instabili sul territorio italiano, dando inizio a una fase meteorologica particolarmente movimentata. Le previsioni indicano l’arrivo della perturbazione n.2 del mese, che si farà sentire con maggiore intensità verso la fine della giornata.

Le nevicate interesseranno principalmente l’arco alpino, con quote neve che si attesteranno intorno ai 600-700 metri sulle Alpi occidentali e 900-1000 metri sul resto della catena alpina. Questa situazione rappresenta una notizia positiva per le località montane, che finora hanno sofferto una stagione invernale sottotono, in linea con i cambiamenti climatici in atto che hanno portato a temperature costantemente sopra la media e scarse precipitazioni.

Nella notte tra il 6 e il 7 gennaio, la perturbazione raggiungerà il suo picco di attività, coinvolgendo il Centro-Nord e la Sardegna. Le precipitazioni più intense sono previste in Toscana, Lazio, Lombardia settentrionale, Nord-Est e Sardegna occidentale. Sulle Alpi, la neve scenderà fino a quote comprese tra i 1000 e i 1300 metri.

Il maltempo sarà accompagnato da venti forti, particolarmente intensi lungo il Mar Ligure e lo Ionio. Nonostante l’arrivo della perturbazione, le temperature si manterranno relativamente miti per il periodo, anche se la tendenza per i giorni successivi indica un progressivo raffreddamento.

A partire dal 9-10 gennaio, le previsioni suggeriscono l’arrivo di una seconda e più intensa irruzione di aria gelida di origine artica. Questo fenomeno potrebbe portare a precipitazioni nevose a quote significativamente più basse, potenzialmente raggiungendo le zone di alta pianura e collina del Nord-Est e del versante adriatico.

L’estensione e l’intensità di queste nevicate dipenderanno dalla traiettoria delle correnti gelide in ingresso sull’Italia e dall’intensità delle precipitazioni. Non si esclude la possibilità che il peggioramento possa interessare un’area più vasta, portando fiocchi di neve anche in altre regioni.

Implicazioni per il Prosieguo dell’Inverno

Le previsioni a lungo termine suggeriscono che i mesi di gennaio e febbraio 2025 potrebbero essere caratterizzati da fenomeni meteorologici intensi, con la possibilità di “fiumi atmosferici” che potrebbero portare a nevicate record. Se queste previsioni dovessero confermarsi, l’inverno 2024-2025 potrebbe rivelarsi particolarmente nevoso, in netto contrasto con le tendenze degli ultimi anni.

Questa evoluzione meteorologica richiederà un attento monitoraggio nelle prossime settimane, in quanto potrebbe avere impatti significativi su vari settori, dalla viabilità al turismo invernale, passando per l’agricoltura e la gestione delle risorse idriche. La variabilità delle condizioni atmosferiche sottolinea l’importanza di mantenersi aggiornati sulle previsioni meteo e di prepararsi adeguatamente ai possibili scenari invernali che si prospettano per l’inizio del 2025.