Meteo, Neve copiosa in arrivo: ecco dove e gli accumuli previsti

Un nuovo ciclone porterà intense nevicate sulle Alpi tra venerdì 31 gennaio e sabato 1 febbraio, con accumuli fino a 50 cm oltre i 1500-2000 metri. Quota neve intorno ai 1000 metri, più alta sull’Appennino. Elevato rischio valanghe.
Liptovsky Hradok, Slovakia - January 08, 2019: Orange maintenance plough truck on forest road in snowstorm blizzard. Roads in this area get dangerous during winter.

Italia – Le condizioni meteorologiche sul Nord Italia stanno per subire un brusco cambiamento, con l’arrivo di un nuovo sistema ciclonico che porterà abbondanti precipitazioni nevose sulle Alpi. Questo evento segue le prime deboli nevicate già verificatesi giovedì 30 gennaio su Piemonte e Valle d’Aosta, con fiocchi a partire dai 900-1000 metri di quota, e sull’entroterra ligure di ponente oltre i 1400 metri.

Il culmine dell’evento nevoso è atteso tra venerdì 31 gennaio e sabato 1 febbraio, quando un ciclone carico di aria fredda darà il via a una nuova fase di maltempo intenso. Le previsioni indicano nevicate copiose inizialmente su Piemonte, Valle d’Aosta, Valchiavenna, Valtellina e Alpi Orobie, con la quota neve che si attesterà intorno ai 1000 metri. Successivamente, il fronte nevoso si estenderà anche a Trentino Alto Adige, Cadore e Friuli Venezia Giulia.

Numerose località sciistiche saranno interessate da questo evento meteorologico. Tra queste, Breuil Cervinia in Valle d’Aosta, Livigno in provincia di Sondrio, Madonna di Campiglio in Trentino, Solda in Alto Adige e la rinomata Cortina d’Ampezzo nel Bellunese si preparano ad accogliere consistenti nevicate.

Gli accumuli previsti sono significativi: si stimano circa 15-20 cm di neve fresca oltre i 1200 metri di quota, mentre al di sopra dei 1500-2000 metri si potrebbero raggiungere e superare i 50 cm di neve fresca. Questi dati sottolineano l’intensità dell’evento in arrivo e la sua importanza per il manto nevoso alpino.

La situazione sull’Appennino centro-settentrionale si presenta diversa, con la neve che farà la sua comparsa solo oltre i 1500 metri di altitudine, a causa delle temperature ancora troppo elevate per la stagione in queste zone.

È fondamentale sottolineare l’elevato rischio valanghe che si profila in seguito a queste abbondanti nevicate. Le Alpi centrali della Lombardia saranno particolarmente esposte a questo pericolo, a causa della combinazione tra un manto nevoso inconsistente e la grande quantità di neve prevista in un lasso di tempo molto breve. Si raccomanda vivamente a tutti gli appassionati di sport invernali e agli escursionisti di consultare attentamente il bollettino valanghe prima di avventurarsi in montagna.

Questo evento meteorologico si inserisce in un contesto stagionale finora caratterizzato da un deficit di neve significativo. Secondo i dati della Fondazione CIMA, l’equivalente idrico nivale (SWE) al 10 gennaio 2025 era di soli 1,71 miliardi di metri cubi, ben al di sotto della media storica di 4,63 Gm3. Le cause di questo deficit variano tra le diverse aree: sulle Alpi, la scarsità di precipitazioni ha rallentato la formazione del manto nevoso, nonostante temperature relativamente fresche, mentre sugli Appennini le piogge più abbondanti sono state vanificate da temperature superiori alla media, causando una rapida fusione della neve.