Il sole ha mostrato la sua potenza con la comparsa della macchia solare AR3599, la quale ha dato origine a diversi brillamenti solari, incluso un flare di classe M7.4 avvenuto domenica scorsa alle 13:13 ora italiana. Questo evento ha generato un’espulsione di massa coronale che si sta dirigendo nello spazio a circa 750 km/s. Sebbene le previsioni suggeriscano che non colpirà direttamente la Terra, potrebbe comunque innescare tempeste geomagnetiche di classe G1 il giorno successivo.
Subito dopo il brillamento solare, è stato segnalato un prolungato blackout radio in Africa e nell’Atlantico meridionale. I radioamatori hanno perso il segnale per circa 30 minuti a causa dell’intenso impulso di raggi X e radiazioni ultraviolette emesse durante l’evento solare. Questi blackout sono comuni dopo brillamenti solari potenti che ionizzano la termosfera terrestre, portando a interruzioni delle onde corte nella regione esposta al Sole durante l’eruzione.
I brillamenti solari sono esplosioni di radiazione elettromagnetica causate dall’accumulo di energia magnetica nell’atmosfera solare. La classificazione dei brillamenti avviene in base alla loro potenza, con classi X come le più intense, seguite da M, C, B e A. I brillamenti di classe M, come quello osservato, sono di dimensioni più contenute rispetto a quelli di classe X, con un impatto meno significativo sulla Terra. Ogni classe è poi suddivisa in numeri da 1 a 10 per indicare la loro intensità relativa.
