Virus Nipah in India, morto un 14enne: ecco le ultime notizie

Un ragazzo di 14 anni è deceduto in Kerala, India, a causa del virus Nipah. Le autorità sanitarie hanno emesso un’allerta e identificato 60 persone ad alto rischio. Il virus, trasmesso da pipistrelli e maiali, non ha cura né vaccino e può causare encefaliti letali.

Kerala, India – Un nuovo caso di infezione da virus Nipah ha scosso lo stato del Kerala, nel sud dell’India, provocando la morte di un adolescente di 14 anni e innescando un’immediata risposta delle autorità sanitarie locali. L’incidente ha riacceso i timori di una possibile epidemia in una regione già colpita da precedenti focolai di questa rara ma pericolosa malattia zoonotica.

Il giovane, originario di Pandikkad, è deceduto domenica 21 luglio 2024 presso l’ospedale governativo di Kozhikode a seguito di un arresto cardiaco, come confermato dalla ministra della Salute del Kerala, Veena George. La diagnosi di infezione da virus Nipah è stata confermata dal National Institute of Virology di Pune, gettando un’ombra di preoccupazione sulla comunità locale e sulle autorità sanitarie nazionali.

In risposta a questa emergenza, il governo del Kerala ha immediatamente attivato protocolli di contenimento. Sono state istituite 25 commissioni per identificare e isolare le persone potenzialmente infette. Le autorità hanno inoltre individuato 214 contatti primari del ragazzo deceduto, di cui 60 sono stati classificati come ad alto rischio e posti in isolamento in strutture mediche dedicate.

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Il virus Nipah, classificato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) come “patogeno prioritario” per il suo potenziale epidemico, rappresenta una sfida significativa per la sanità pubblica. Trasmesso principalmente da pipistrelli della frutta e animali come i maiali, può causare negli esseri umani una febbre acuta accompagnata da encefalite, spesso con esiti fatali. La mancanza di un vaccino o di una cura specifica rende il Nipah particolarmente temibile, con un tasso di mortalità che può raggiungere il 75% dei casi.

Il Kerala, con il suo clima tropicale e la rapida urbanizzazione che ha portato alla deforestazione, è considerato un hotspot globale per le infezioni da Nipah. Dal primo focolaio nel 2018, che causò 17 vittime, lo stato ha affrontato diverse recrudescenze del virus, l’ultima delle quali nel settembre 2023.

Le misure preventive adottate includono l’uso obbligatorio di mascherine, il distanziamento sociale e la chiusura di scuole e cinema nei panchayat di Pandikkad e Anakkayam. Il governo ha inoltre consigliato alla popolazione di evitare il consumo di frutta parzialmente mangiata o caduta a terra, potenzialmente contaminata da pipistrelli o altri animali.

La comunità medica locale, pur mantenendo un cauto ottimismo, sottolinea l’importanza di una vigilanza continua. Il Dr. Anoop Kumar, direttore della medicina critica presso l’ospedale Aster MIMS di Calicut, ha dichiarato che, sebbene al momento le probabilità di un’epidemia siano minime, la situazione sarà monitorata attentamente nei prossimi 7-10 giorni.

Il governo centrale indiano ha annunciato l’invio di una squadra di esperti per supportare le autorità locali nelle indagini epidemiologiche e nell’assistenza tecnica. Questa collaborazione tra autorità statali e federali sottolinea la serietà con cui viene affrontata la minaccia del virus Nipah.

Mentre la comunità scientifica continua la ricerca di un vaccino e di terapie efficaci, l’incidente in Kerala serve come un severo promemoria della necessità di una costante vigilanza e di una rapida risposta di fronte alle malattie zoonotiche emergenti. La gestione di questa crisi sarà cruciale non solo per il Kerala, ma potrebbe fornire preziose lezioni per la preparazione globale alle pandemie future.