L’Italia perde la corona del gelato, Germania e Francia superano il Belpaese

L’Italia, patria del gelato, scivola al terzo posto nella produzione europea, superata da Germania e Francia. Un declino che riflette la perdita di competitività del settore.
Credit © Mae Black

Italia – Nel panorama dell’industria dolciaria europea, l’Italia sta vivendo un amaro risveglio, secondo i dati Eurostat relativi al 2023, il Belpaese, culla del gelato moderno, si trova ora relegato al terzo posto nella produzione di questo dolce simbolo dell’estate, superato da Germania e Francia. Una notizia che lascia l’amaro in bocca agli amanti della tradizione gastronomica italiana e solleva interrogativi sulla capacità del paese di preservare e valorizzare le proprie eccellenze culinarie.

La Germania si è affermata come il principale produttore di gelato nell’Unione Europea, con una produzione di 612 milioni di litri nel 2023, seguita dalla Francia con 568 milioni di litri. L’Italia, nonostante la sua storica reputazione, si ferma a 527 milioni di litri, un calo significativo rispetto ai 571 milioni dell’anno precedente. Questo declino non si limita alla produzione: la Francia ha conquistato anche il primato nelle esportazioni extra-UE, con 52 milioni di kg di gelato esportati, pari al 20% del totale europeo.

È particolarmente doloroso constatare questo declino considerando che l’Italia è la patria indiscussa del gelato moderno. Le origini di questo dolce risalgono al XVI secolo, quando alla corte medicea di Firenze, Bernardo Buontalenti creò il primo gelato cremoso utilizzando latte, zucchero e aromi naturali. Da quel momento, il gelato italiano divenne sinonimo di qualità, creatività e tradizione artigianale, conquistando palati in tutto il mondo.

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Come è possibile che l’Italia stia perdendo terreno in un campo che ha dominato per secoli? La risposta va cercata in una combinazione di fattori:

  • La Cessione di marchi storici: Negli ultimi anni, numerosi marchi italiani di gelato sono stati acquisiti da multinazionali straniere, portando a una progressiva perdita di identità e controllo sulla produzione.
  • L’industrializzazione del processo produttivo: La ricerca di economie di scala ha spinto molte aziende a industrializzare la produzione, sacrificando la qualità artigianale che ha reso famoso il gelato italiano.
  • La Concorrenza aggressiva: Paesi come Germania e Francia hanno investito massicciamente nel settore, puntando su innovazione tecnologica e strategie di marketing aggressive.
  • La Mancanza di tutela del “Made in Italy”: L’assenza di una protezione efficace del marchio “gelato italiano” ha permesso a produttori stranieri di appropriarsi indebitamente di questa denominazione.

Perdere la leadership in questo settore significherebbe rinunciare a una parte importante della nostra identità gastronomica. È tempo che istituzioni, imprenditori e maestri gelatai uniscano le forze per riportare l’Italia al vertice di un’arte che le appartiene di diritto.