Svizzera, si rifiutano di stringere la mano: negata cittadinanza a musulmani

A Losanna, una coppia musulmana si è vista rifiutare la cittadinanza svizzera per aver declinato di stringere la mano a persone del sesso opposto. La decisione ha scatenato un dibattito su integrazione, libertà religiosa e valori culturali elvetici.
Credit © Unsplash

Losanna, Svizzera – Nel cuore della Svizzera, a Losanna, una controversia ha acceso i riflettori sul delicato equilibrio tra integrazione culturale e libertà religiosa. Una coppia musulmana si è vista negare la cittadinanza svizzera dopo aver rifiutato di stringere la mano a persone del sesso opposto durante un’intervista con la commissione del comune.

La coppia, sottoposta a un colloquio per valutare i requisiti necessari per ottenere la cittadinanza, ha motivato il proprio rifiuto citando precetti religiosi. Tuttavia, le autorità locali hanno ritenuto questo comportamento incompatibile con i valori fondamentali della società svizzera, in particolare con il principio di uguaglianza di genere.

Il sindaco di Losanna, Gregoire Junod, ha difeso la decisione affermando che “le pratiche religiose non possono essere fuori dalla legge”. Il vice sindaco, Pierre-Antoine Hildbrand, ha aggiunto che “la costituzione e l’eguaglianza tra uomini e donne prevale sul bigottismo”.

Questo non è il primo caso del genere in Svizzera. Nel 2016, due fratelli siriani avevano sollevato polemiche rifiutandosi di stringere la mano alla loro insegnante per motivi religiosi. In quell’occasione, le autorità nazionali avevano sottolineato l’importanza della stretta di mano come parte integrante della tradizione culturale svizzera.

La decisione di Losanna si inserisce in un contesto più ampio di dibattito sull’integrazione dei musulmani in Svizzera. Le autorità elvetiche considerano la stretta di mano un gesto di rispetto e una pratica sociale radicata nella cultura del paese.

La notizia ha scatenato un acceso dibattito. Alcuni sostengono la decisione delle autorità, vedendola come una difesa dei valori svizzeri e dell’uguaglianza di genere. Altri, invece, la criticano, considerandola una forma di discriminazione religiosa e un’imposizione culturale eccessiva.

Gli esperti si sono divisi sull’interpretazione della vicenda. Da un lato, c’è chi sostiene che l’adesione ai costumi locali sia un prerequisito essenziale per l’ottenimento della cittadinanza. Dall’altro, c’è chi vede in questa decisione una potenziale minaccia alla libertà di religione e di espressione.

Questa vicenda solleva interrogativi fondamentali sul delicato equilibrio tra il rispetto delle tradizioni culturali di un paese e la tutela delle libertà individuali, inclusa quella religiosa. Il dibattito che ne è scaturito riflette le sfide che le società multiculturali come la Svizzera si trovano ad affrontare nel conciliare diversità e coesione sociale.