Germania, pugno duro di Scholz contro l’immigrazione: la svolta del governo -VIDEO-

Il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha annunciato al Bundestag una nuova politica migratoria restrittiva, segnando un cambio di rotta significativo. La mossa, che riflette le crescenti pressioni politiche interne.

Berlino, Germania – In un discorso al Bundestag che ha colto di sorpresa molti osservatori, il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha delineato una nuova e rigorosa politica migratoria, segnando una svolta drastica rispetto alle posizioni tradizionalmente più accoglienti della Germania. Il tono e i contenuti del suo intervento, che sembravano echeggiare le retoriche tipiche dei leader di destra, hanno evidenziato un cambiamento significativo nell’approccio del governo tedesco alla questione dell’immigrazione irregolare.

Dobbiamo essere in grado di scegliere chi viene in Germania“, ha dichiarato Scholz con fermezza, sottolineando la necessità di un controllo più stringente sui flussi migratori. Questa affermazione rappresenta un netto allontanamento dalla politica delle “porte aperte” che ha caratterizzato la Germania negli ultimi anni, in particolare durante l’era Merkel.

Il cambio di rotta di Scholz non può essere compreso senza considerare il contesto politico attuale della Germania. L’avanzata dell’AfD, il partito di estrema destra, nelle recenti elezioni ha messo sotto pressione la coalizione di governo guidata da Scholz. La nuova linea dura sull’immigrazione può essere interpretata come un tentativo di recuperare consensi tra gli elettori preoccupati per la gestione dei flussi migratori e di arginare la crescita dei partiti populisti.

La decisione del governo tedesco di sospendere temporaneamente l’accordo di Schengen, reintroducendo i controlli alle frontiere, è un segnale tangibile di questa nuova politica. Questa mossa, tuttavia, solleva interrogativi sulla coesione dell’Unione Europea e sul futuro della libera circolazione all’interno dello spazio Schengen.

La svolta di Scholz si inserisce in un contesto europeo già teso sul tema dell’immigrazione. L’Italia, in particolare, ha espresso “stupore” per la decisione della Germania di finanziare le ONG impegnate nel salvataggio dei migranti nel Mediterraneo, una scelta che il governo italiano considera controproducente. La premier Giorgia Meloni ha inviato una lettera a Scholz, sottolineando come la presenza delle navi delle ONG possa avere “un effetto diretto di moltiplicazione delle partenze di imbarcazioni precarie”.

Il nuovo approccio tedesco potrebbe avere ripercussioni significative sulle politiche migratorie dell’Unione Europea nel suo complesso. La Germania, tradizionalmente considerata uno dei paesi più accoglienti, sta ora adottando una posizione più restrittiva, allineandosi con le richieste di altri stati membri che da tempo chiedono un maggiore controllo delle frontiere esterne dell’UE.

Tuttavia, la nuova linea di Scholz non è esente da critiche. Molti osservatori temono che questa svolta possa minare i principi fondamentali dell’Unione Europea, come la solidarietà tra stati membri e il rispetto dei diritti umani. Inoltre, c’è il rischio che una politica più restrittiva possa semplicemente spostare il problema, aumentando la pressione su altri paesi di frontiera dell’UE.

La sfida per Scholz sarà ora quella di bilanciare le esigenze di sicurezza e controllo con gli obblighi umanitari e i valori fondamentali dell’Unione Europea. Il prossimo vertice europeo di Granada, previsto per il 5 e 6 ottobre, sarà un banco di prova cruciale per la nuova politica migratoria tedesca e per la capacità dell’UE di trovare una risposta comune e coerente alla questione migratoria.