Accensione Riscaldamento 2024, ecco quando si possono accendere i caloriferi zona per zona

L’accensione dei riscaldamenti in Italia segue un calendario preciso basato su sei zone climatiche. Dalle regioni alpine senza limitazioni fino alle isole con restrizioni più severe, ecco tutte le date e gli orari per l’inverno 2024-2025.
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Italia – Con l’arrivo dell’autunno e il progressivo abbassamento delle temperature, si avvicina il momento di riaccendere i termosifoni nelle abitazioni italiane. Tuttavia, l’utilizzo degli impianti di riscaldamento è regolamentato da precise normative che stabiliscono date di accensione, orari e temperature massime consentite, differenziate in base alle diverse zone climatiche del paese.

Il Decreto del Presidente della Repubblica n. 74 del 16 aprile 2013 suddivide l’Italia in sei zone climatiche, dalla A alla F, ciascuna con specifiche disposizioni riguardanti l’accensione dei riscaldamenti per la stagione invernale 2024-2025. Questa suddivisione tiene conto delle differenze climatiche tra le varie aree geografiche, bilanciando le esigenze di comfort termico dei cittadini con la necessità di contenere i consumi energetici e l’impatto ambientale.

Zona F: nessuna limitazione per le aree alpine

La Zona F comprende le aree alpine caratterizzate da un clima particolarmente rigido. In questa zona, che include le province di Belluno, Cuneo e Trento, non sono previste limitazioni né di orario né di periodo per l’accensione dei riscaldamenti. Gli abitanti di queste località possono quindi gestire liberamente i propri impianti termici in base alle effettive necessità dettate dalle condizioni climatiche locali.

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Zona E: il cuore dell’Italia settentrionale e le aree montane

La Zona E abbraccia gran parte dell’Italia settentrionale e le aree montane del centro, includendo importanti centri urbani e vaste aree geografiche. In questa zona, i riscaldamenti potranno essere accesi dal 15 ottobre 2024 al 15 aprile 2025, per un massimo di 14 ore giornaliere. Le province incluse in questa zona sono numerose e comprendono, tra le altre: Alessandria, Aosta, Arezzo, Asti, Bergamo, Biella, Bologna, Bolzano, Brescia, Campobasso, Como, Cremona, Enna, Ferrara, Frosinone, Gorizia, L’Aquila, Lecco, Lodi, Milano, Modena, Novara, Padova, Parma, Pavia, Perugia, Piacenza, Pordenone, Potenza, Ravenna, Reggio Emilia, Rieti, Rimini, Rovigo, Sondrio, Torino, Treviso, Trieste, Udine, Varese, Venezia, Verbania, Vercelli, Verona e Vicenza.

Zona D: il centro Italia e le aree costiere settentrionali

La Zona D comprende principalmente le aree costiere e non montuose del Centro Italia, oltre ad alcune zone del Nord. In queste località, l’accensione dei termosifoni è consentita dal 1° novembre 2024 al 15 aprile 2025, per un massimo di 12 ore giornaliere. Tra le principali città incluse in questa zona troviamo Roma, Firenze, Ancona, Pescara e Viterbo.

Zona C: il Sud Italia e le coste liguri

La Zona C include gran parte del Sud Italia e alcune aree costiere della Liguria. In questa fascia climatica, caratterizzata da temperature generalmente più miti, i riscaldamenti potranno essere accesi dal 15 novembre 2024 al 31 marzo 2025, per un massimo di 10 ore al giorno. Le principali province comprese in questa zona sono Napoli, Taranto, Cagliari, Imperia, Benevento, Brindisi, Caserta, Latina, Lecce e Salerno.

Zona B: Sicilia e Calabria meridionale

La Zona B comprende diverse province della Sicilia e della Calabria meridionale, caratterizzate da un clima particolarmente mite. In queste aree, l’accensione dei riscaldamenti è consentita dal 1° dicembre 2024 al 31 marzo 2025, per un massimo di 8 ore giornaliere. Le province incluse in questa zona sono Agrigento, Catania, Crotone, Messina, Palermo, Reggio Calabria, Siracusa e Trapani.

Zona A: le isole più meridionali

La Zona A, infine, rappresenta l’area con le restrizioni più severe in termini di riscaldamento, data la sua posizione geografica e il clima particolarmente mite. Questa zona comprende solamente tre comuni: Lampedusa, Linosa e Porto Empedocle. In queste località, i termosifoni potranno essere accesi dal 1° dicembre 2024 al 15 marzo 2025, per un massimo di 6 ore al giorno.

È importante sottolineare che, nonostante queste disposizioni nazionali, i singoli Comuni hanno la facoltà di emanare ordinanze che modifichino leggermente le date di accensione e spegnimento dei riscaldamenti, in base alle condizioni climatiche locali e a eventuali situazioni eccezionali. Inoltre, la temperatura massima consentita all’interno degli edifici è fissata a 19°C, con una tolleranza di 2°C, al fine di promuovere un uso responsabile e sostenibile delle risorse energetiche.