Referendum sulla cittadinanza, raggiunto il quorum delle 500 mila firme

Il referendum sulla cittadinanza promosso da +Europa e altre associazioni ha raggiunto le 500 mila firme necessarie. Il quesito punta a dimezzare da 10 a 5 anni il periodo di residenza richiesto agli stranieri per ottenere la cittadinanza italiana.

Il referendum sulla cittadinanza ha ufficialmente raggiunto e superato il quorum delle 500 mila firme necessarie, segnando un importante traguardo per i promotori dell’iniziativa. La proposta referendaria, lanciata da +Europa e sostenuta da diverse associazioni e partiti politici, mira a modificare la legge sulla concessione della cittadinanza italiana, riducendo da 10 a 5 anni il periodo di residenza legale e continuativa richiesto agli stranieri per poterne fare richiesta.

La raccolta firme, che ha visto una straordinaria accelerazione negli ultimi giorni, ha beneficiato del supporto di numerose personalità del mondo della cultura, dello spettacolo e dello sport. Figure come Alessandro Barbero, Roberto Saviano, Zerocalcare, Ghali e Malika Ayane hanno contribuito a dare visibilità all’iniziativa, spingendo molti cittadini a firmare sulla piattaforma digitale del Ministero della Giustizia.

Il successo dell’iniziativa è stato tale che la piattaforma governativa ha subito dei rallentamenti a causa dell’elevato numero di accessi, arrivando a registrare oltre 60 mila tentativi di firma in un’ora. Nonostante questi intoppi tecnici, il comitato promotore è riuscito a raggiungere l’obiettivo prefissato con diversi giorni di anticipo rispetto alla scadenza del 30 settembre.

Riccardo Magi, segretario di +Europa e tra i principali promotori del referendum, ha commentato il risultato definendolo “straordinario” e frutto di una “mobilitazione popolare” che dimostra quanto sia sentita l’urgenza di una riforma della cittadinanza. Magi ha inoltre sottolineato come questo successo evidenzi la volontà dei cittadini di partecipare attivamente alle questioni politiche del paese.

Il raggiungimento del quorum non segna tuttavia la fine del percorso referendario. Il prossimo passo sarà il vaglio di ammissibilità da parte della Corte Costituzionale, previsto per febbraio 2025. Se il quesito dovesse superare questo esame, il voto referendario potrebbe tenersi nella primavera successiva.

La proposta di modifica della legge sulla cittadinanza ha suscitato reazioni contrastanti nel panorama politico italiano. Mentre il Partito Democratico e altre forze di centrosinistra hanno espresso il loro sostegno, il Movimento 5 Stelle, attraverso il suo leader Giuseppe Conte, non ha firmato, preferendo portare avanti una propria proposta di legge in materia. Dal canto suo, la Premier Giorgia Meloni ha dichiarato da New York di non vedere la necessità di modificare l’attuale normativa, ritenendola “ottima”.

Il dibattito sulla cittadinanza si sposta ora su un duplice binario: da un lato il percorso referendario, dall’altro l’iter parlamentare, con diverse proposte di legge già depositate o in fase di elaborazione da parte di vari gruppi politici. La sfida per una riforma della cittadinanza si preannuncia quindi come uno dei temi centrali del prossimo futuro politico italiano, con implicazioni significative per milioni di residenti stranieri nel paese.