Treviso, Italia – Un insegnante di 60 anni, originario di Bari, ha collezionato un record di assenze che ha portato al suo licenziamento, diventando il protagonista di una vicenda che solleva interrogativi sulla gestione del personale docente e sull’efficacia dei meccanismi di controllo nelle istituzioni educative.
Il docente in questione, specializzato in progettazione, era stato assunto con un contratto a tempo indeterminato presso un istituto per geometri del Trevigiano nel settembre 2021 ma, dopo aver firmato il contratto e preso servizio, il professore ha immediatamente richiesto un anno di aspettativa, una mossa che, sebbene legittima, ha segnato l’inizio di una serie di assenze che si sarebbero protratte per i successivi tre anni.
La situazione è degenerata quando, al termine del periodo di aspettativa, il docente ha continuato a presentare certificati medici, accumulando un totale di oltre 540 giorni di assenza. Questo comportamento ha messo a dura prova non solo la pazienza dell’istituto, ma anche la sua capacità di garantire una continuità didattica agli studenti e così la scuola si è trovata nell’impossibilità di nominare supplenti annuali, costringendo gli alunni a una frustrante rotazione di insegnanti temporanei.
La vicenda ha raggiunto il suo apice quando, all’inizio dell’anno scolastico 2024, il professore si è presentato inaspettatamente a scuola, chiedendo di riprendere le lezioni come se nulla fosse accaduto. Tuttavia, ad attenderlo c’era una lettera di licenziamento, frutto di una procedura avviata dall’istituto nell’anno precedente. La decisione di licenziare il docente non è stata presa alla leggera, ma è il risultato di un processo codificato che si attiva automaticamente quando viene superato un certo numero di giorni di assenza.