Addio a Sammy Basso, si spegne a 28 anni il simbolo della lotta contro la progeria

Sammy Basso, il malato di progeria più longevo al mondo, è deceduto a 28 anni dopo un malore in un ristorante. La sua vita è stata un esempio di coraggio e determinazione nella lotta contro questa rara malattia genetica.

La comunità scientifica e l’Italia intera piangono la scomparsa di Sammy Basso, il giovane affetto da progeria che ha saputo trasformare la sua condizione in un’opportunità per sensibilizzare l’opinione pubblica su questa rara malattia genetica. Sammy si è spento all’età di 28 anni, stabilendo il triste primato di malato di progeria più longevo al mondo.

La notizia della sua morte è giunta come un fulmine a ciel sereno, diffusa attraverso i canali social dell’Associazione Italiana Progeria (A.I.Pro.Sa.B.), organizzazione che lo stesso Sammy aveva fondato nel 2005 con l’intento di promuovere la ricerca e il sostegno alle famiglie colpite da questa patologia. Secondo le prime informazioni, Sammy avrebbe accusato un malore mentre si trovava in un ristorante, pochi giorni dopo il suo rientro da un viaggio in Cina.

La vita di Sammy Basso è stata caratterizzata da una straordinaria determinazione nel perseguire i propri obiettivi, nonostante le limitazioni imposte dalla progeria. Originario di Tezze sul Brenta, in provincia di Vicenza, Sammy ha dimostrato fin da giovane una spiccata passione per lo studio e la ricerca scientifica. Dopo aver conseguito la maturità scientifica presso il Liceo “J. Da Ponte” di Bassano del Grappa, si è iscritto all’Università degli Studi di Padova, inizialmente al corso di laurea in Fisica per poi passare a Scienze naturali.

Il percorso accademico di Sammy ha raggiunto il suo apice il 23 marzo 2021, quando ha conseguito la laurea magistrale in Molecular Biology presso l’ateneo patavino, coronando così il suo sogno di contribuire attivamente alla ricerca scientifica. Il suo impegno e la sua dedizione non sono passati inosservati: nel 2019, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella lo ha insignito motu proprio del Cavalierato dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana, riconoscendo il suo straordinario contributo alla società.

La scomparsa di Sammy Basso lascia un vuoto incolmabile nel panorama della ricerca sulla progeria e, più in generale, nel campo delle malattie rare. La sua vita, seppur breve, è stata un esempio luminoso di come sia possibile affrontare le avversità con coraggio e determinazione, trasformando una condizione di svantaggio in un’opportunità per fare la differenza nella vita degli altri.

L’eredità di Sammy non si limita ai suoi successi accademici o ai riconoscimenti ricevuti. Il suo vero lascito risiede nella consapevolezza che ha saputo creare intorno alla progeria, una malattia che causa l’invecchiamento precoce del corpo senza intaccare le facoltà mentali. Attraverso la sua storia personale e il suo impegno costante, Sammy ha dato voce a tutti coloro che convivono con questa patologia, ispirando ricercatori, medici e comuni cittadini a unirsi nella lotta contro le malattie rare.

Nel ricordare Sammy Basso, non possiamo fare a meno di riflettere sul significato profondo della sua esistenza. In un’epoca in cui spesso si misura il valore di una vita in termini di longevità o successo materiale, Sammy ci ha insegnato che è la qualità delle nostre azioni e l’impatto che abbiamo sugli altri a definire veramente la grandezza di un’esistenza. La sua scomparsa prematura è una perdita per tutti noi, ma il suo esempio continuerà a illuminare il cammino di coloro che lottano contro le malattie rare, ispirando speranza e determinazione nelle generazioni future.