Spagna, Cristoforo Colombo non era genovese ma spagnolo e ebreo: la tesi della tv spagnola

Un documentario trasmesso dalla televisione spagnola TVE rilancia la tesi secondo cui Cristoforo Colombo sarebbe stato di origine spagnola ed ebraica, mettendo in discussione la sua presunta nascita a Genova. La ricerca, basata su analisi del DNA, suscita però scetticismo tra alcuni esperti.
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Madrid, Spagna – Nel giorno dell’anniversario della scoperta dell’America, la televisione spagnola TVE ha mandato in onda un documentario destinato a riaccendere il dibattito sulle origini di Cristoforo Colombo. Il programma, intitolato “Il DNA di Colombo: la vera origine”, presenta i risultati di una ricerca ventennale condotta da un team di studiosi dell’Università di Granada, guidato dal medico forense José Antonio Llorente.

La tesi centrale del documentario sostiene che Cristoforo Colombo non fosse nato a Genova nel 1451, come tradizionalmente riportato, ma che fosse in realtà un ebreo sefardita originario della Spagna. Secondo Llorente, le analisi del DNA estratto dalle spoglie dell’esploratore, conservate nella cattedrale di Siviglia, indicherebbero una provenienza dalla costa valenciana, dalla Catalogna o dalle Baleari.

Il team di ricerca ha confrontato il materiale genetico di Colombo con quello dei suoi parenti e discendenti, giungendo alla conclusione che sia nel cromosoma Y che nel DNA mitocondriale del figlio Hernando sarebbero presenti tratti compatibili con un’origine ebraica. Llorente ha dichiarato che, nonostante il DNA di Colombo sia parziale, sarebbe sufficiente per sostenere questa tesi.

La ricerca sembra confermare le ipotesi dello storico Francesc Albadaner, sostenitore della provenienza catalana del navigatore e autore del libro “La catalanità di Colombo”. Secondo Albadaner, Colombo sarebbe nato da una famiglia di tessitori di seta a Valencia, dove la comunità ebraica era particolarmente numerosa.

Tuttavia, la tesi proposta dal documentario non è esente da critiche. Diversi studiosi hanno espresso scetticismo riguardo alle conclusioni presentate. Antonio Alonso, ex direttore dell’Istituto nazionale di tossicologia e scienze forensi, ha fatto notare che il documentario non mostra in alcun momento il DNA di Colombo, sollevando dubbi sulla solidità delle prove presentate.

Il dibattito sulle origini di Cristoforo Colombo non è nuovo. Nel corso degli anni, diverse teorie hanno messo in discussione la sua presunta nascita a Genova, proponendo alternative che lo vedrebbero come spagnolo, ebreo, greco o persino portoghese. La complessità della ricerca, dovuta alla grande quantità di dati e alle limitate informazioni genetiche disponibili, rende difficile giungere a conclusioni definitive.

Il documentario, costruito come un thriller, scarta progressivamente le varie ipotesi sulle origini del navigatore, per giungere alla conclusione che l’unica plausibile sarebbe quella di un’origine spagnola ed ebraica. Tuttavia, la comunità scientifica rimane divisa sull’attendibilità di queste affermazioni.

In conclusione, mentre il documentario “Il DNA di Colombo: la vera origine” offre una prospettiva intrigante sulle possibili radici spagnole ed ebraiche di Cristoforo Colombo, il dibattito sulla sua vera provenienza rimane aperto. La mancanza di prove genetiche definitive e le critiche mosse da alcuni esperti suggeriscono che ulteriori ricerche e analisi saranno necessarie prima di poter stabilire con certezza le origini del celebre esploratore.