Italia – Le più recenti proiezioni meteorologiche delineano uno scenario di svolta per la seconda decade di novembre, con la possibilità concreta dell’arrivo di masse d’aria fredda e instabile sull’Italia. Questo cambiamento potrebbe segnare la fine della fase mite e stabile che ha caratterizzato l’inizio del mese, portando precipitazioni diffuse e un deciso calo termico.
I principali modelli previsionali concordano nell’indicare la formazione di una vasta area di bassa pressione sul Nord Europa, ricolma di aria fredda di origine polare. Questa configurazione barica potrebbe innescare importanti movimenti a scala emisferica, favorendo lo spostamento dell’anticiclone attualmente presente sull’Europa occidentale verso latitudini più settentrionali, fin quasi al Circolo Polare Artico.
Tale dinamica aprirebbe la strada alla discesa di correnti fredde e instabili verso il cuore del continente europeo, con successiva estensione al bacino del Mediterraneo. Le prime avvisaglie di questo cambiamento potrebbero manifestarsi già intorno al 10 novembre, quando l’alta pressione inizierebbe a spostarsi verso nord.
La massa d’aria fredda in arrivo, particolarmente rigida per il periodo, potrebbe interagire con le acque ancora calde del Mar Mediterraneo, creando le condizioni ideali per la formazione di minimi depressionari sui nostri mari. Questo scenario favorirebbe l’insorgere di una fase di maltempo potenzialmente intensa sull’Italia a partire dal 14-15 novembre.
Le precipitazioni potrebbero risultare abbondanti e diffuse, con il rischio di fenomeni localmente intensi, specialmente sulle regioni tirreniche e al Sud. Data la natura fredda della massa d’aria in arrivo, non si esclude la possibilità di nevicate a quote relativamente basse sulle regioni settentrionali, con la quota neve che potrebbe abbassarsi sensibilmente rispetto ai valori attuali.
È importante sottolineare che l’esatta evoluzione di questa possibile fase perturbata dipenderà molto dalla posizione dei minimi depressionari e dalla direzione delle correnti prevalenti. Questi fattori influenzeranno la distribuzione delle precipitazioni e l’entità del calo termico nelle diverse regioni italiane.
Il contrasto termico tra l’aria fredda in arrivo e le acque ancora calde del Mediterraneo potrebbe inoltre favorire la formazione di sistemi temporaleschi organizzati, con il rischio di fenomeni intensi e localizzati, specialmente nelle aree costiere e insulari.
Questa svolta meteo, se confermata, segnerebbe un deciso cambio di passo rispetto all’inizio di novembre, caratterizzato da temperature superiori alle medie stagionali e scarsità di precipitazioni. Il ritorno di condizioni più tipicamente autunnali potrebbe avere importanti ripercussioni positive sul bilancio idrico di molte regioni, in particolare al Centro-Sud, dove persiste ancora una situazione di deficit pluviometrico.
Invitiamo comunque alla cautela, sottolineando che le previsioni a medio-lungo termine sono soggette a margini di incertezza. Sarà necessario monitorare gli aggiornamenti dei modelli nei prossimi giorni per avere conferme più precise sull’entità e la tempistica di questa possibile svolta meteorologica.