Meteo, Imponente Ciclone minaccia l’Europa: interesserà in parte anche l’Italia

Una potente tempesta si sta formando nell’Atlantico, con venti fino a 140 km/h che colpiranno il Nord Europa. L’Italia non sarà colpita direttamente, ma risentirà degli effetti con un aumento di nubi e temperature nel weekend.

Italia – Un evento meteorologico di proporzioni eccezionali si sta delineando sull’Oceano Atlantico, pronto a scatenare la sua furia sul Nord Europa con conseguenze che si estenderanno fino al bacino del Mediterraneo. Stiamo assistendo alla formazione di quello che gli esperti definiscono un “mostro atmosferico”, una tempesta di potenza straordinaria che minaccia di portare venti con forza di uragano superiori ai 140 km/h sulle coste settentrionali del continente.

La genesi di questo fenomeno è il risultato di una complessa interazione tra masse d’aria contrastanti: da un lato, correnti gelide provenienti dall’Artico e dalla Groenlandia si stanno dirigendo verso sud; dall’altro, un flusso di aria calda e umida di origine subtropicale risale dalle Canarie. Lo scontro tra questi due sistemi, diametralmente opposti per temperatura e umidità, sta innescando una “ciclogenesi esplosiva” al largo delle coste irlandesi.

Il termine “ciclogenesi esplosiva” non è un’esagerazione giornalistica, ma una precisa definizione meteorologica. Si verifica quando un’area di bassa pressione alle medie latitudini subisce un rapido e intenso abbassamento della pressione atmosferica, con una diminuzione di almeno 1 millibar (hPa) all’ora per un periodo di 24 ore o più. Questo processo dà origine a quello che viene comunemente chiamato “ciclone bomba”, caratterizzato da precipitazioni abbondanti e venti di intensità eccezionale.

Le previsioni indicano che le aree più a rischio saranno Irlanda, Scozia, Galles e Inghilterra, dove si potrebbero registrare raffiche di vento superiori ai 140 km/h. Tuttavia, l’evoluzione del sistema potrebbe portare alla formazione di un fenomeno ancora più raro e pericoloso: un TLC (Tropical Like Cyclone) o ciclone simil-tropicale.

I TLC si distinguono dalle normali perturbazioni per la presenza di un “occhio” al centro, una zona di calma circondata da bande di nubi convettive che generano temporali e venti intensi con rotazione antioraria nell’emisfero boreale. La caratteristica più peculiare di questi sistemi è il loro “cuore caldo” (warm core), una zona centrale dove la temperatura può superare di 2-3°C o più quella dell’ambiente circostante, in contrasto con le normali basse pressioni delle nostre latitudini che presentano invece un nucleo freddo.

Sebbene l’Italia non sarà direttamente coinvolta dal passaggio di questa tempesta, gli effetti indiretti si faranno sentire anche sul nostro territorio e nel corso del prossimo fine settimana, e in particolare da domenica, ci si aspetta un aumento della copertura nuvolosa e un innalzamento delle temperature. Questo fenomeno è dovuto alla capacità del ciclone di richiamare masse d’aria più calda dalle latitudini subtropicali, grazie al movimento antiorario delle correnti che ruotano attorno al minimo depressionario.

La formazione di un sistema così potente nell’Atlantico settentrionale non è un evento isolato infatti negli ultimi anni, si è osservata una tendenza all’aumento della frequenza e dell’intensità di questi fenomeni estremi, che molti scienziati collegano ai cambiamenti climatici in atto. L’incremento della temperatura superficiale degli oceani fornisce più energia ai sistemi ciclonici, permettendo loro di raggiungere intensità precedentemente rare a queste latitudini.