Tubercolosi, Scabbia, Tifo e Meningite sono malattie che nel nostro paese ed in tutta l’Unione Europea erano ormai un vecchio ricordo, sconfitte da anni di battaglie a suon di vaccini e prevenzione. Ormai da alcuni anni ma con un picco negli ultimi mesi hanno invece fatto la loro ricomparsa in Italia e non solo. È da mesi ormai che all’ospedale «Umberto I» di Siracusa si combatte contro queste malattie e nella giornata di ieri si sono presentati due nuovi casi di scabbia in pazienti stranieri, che sono stati assistiti dal personale del Pronto soccorso e due presunti casi di malaria, che hanno visto come protagonisti sempre i migranti. Questi ultimi, dopo essere stati visitati dal personale dell’unità, sono stati sottoposti ad esami specialistici. Se le analisi confermeranno la malattia, i due pazienti, attualmente sotto osservazione, saranno trasferiti nel reparto di Malattie infettive del presidio di via Testaferrata.
Ma non è un solo caso isolato, anche nel bresciano in Valcamonica sono ben 40 le persone poste in quarantena dopo essere venute a contatto con una paziente infetta da Scabbia ricoverata presso l’ospedale di Edolo.
Centinaia di casi in tutto il territorio nazionale che iniziano a destare alcune preoccupazioni anche da parte dei medici di base che chiedono maggiori controlli da parte del Sistema Sanitario Nazionale ed una maggiore informazione al cittadino.
“Malattie che pensavamo di aver sconfitto stanno tornando, la causa la sappiamo tutti ma nessuno ha l’onestà intellettuale di dirlo” ci racconta un medico di base “L’Italia dovrebbe prendere esempio dal sistema di controllo Australiano per gli accessi al territorio nazionale. Una quarantena obbligatoria a chiunque arrivi da paesi che non sono ancora stati in grado di sconfiggere tali malattie”
Ma hai cittadini europei ed italiani in particolare cosa consiglia? “Portate sempre con voi un disinfettante per le mani, di quelli che potete trovare in qualsiasi farmacia, ed utilizzatolo! Altre precauzioni vere e proprie non ve ne sono. Sono malattie che si trasmettono per via aerea quindi difficilmente contrastabili con comportamenti da parte del singolo cittadino”