La Via Lattea potrebbe essere talmente instabile da arrivare, tra alcuni miliardi di anni, a cambiare radicalmente la sua forma fino a distruggersi. O almeno questo è quanto indicato nelle ricerche di Gaia, satellite lanciato nel 2013 dall’Agenzia Spaziale Europea.
Da quasi 3 anni Gaia sta analizzando distanza, luminosità e altri parametri specifici di circa 1 miliardo di stelle, realizzando così la più completa e precisa mappa in 3D della galassia, ben tre volte più esauriente della precedente versione. Ciò permette ai ricercatori di tutto il mondo di poter analizzare immagini e dati più completi e più reali, per iniziare immediatamente una combattutissima gara alla ricerca di nuove scoperte.
Nella mappa fornita da Gaia, la nostra galassia appare irregolare. Ciò significa che la Via Lattea cambierà nel tempo e che tra miliardi di anni potrebbe anche arrivare a scomparire.
Anche l’Italia ha in questo progetto un ruolo scientifico fondamentale con gli oltre 70 ricercatori presenti nel consorzio di analisi dati da Gaia, con la raccolta e l’archivio dell’enorme mole di dati prodotti dal telescopio nei centri Altec a Torino, e con la gestione dell’analisi dei dati attraverso l’ASi Science Data Center, situato a Roma.