Il l’osservatorio regionale sugli utilizzi idrici in Sicilia ha preso una serie di decisioni cruciali per fronteggiare la crisi idrica che attanaglia la regione. Queste azioni sono state annunciate in seguito a un incontro presieduto da Renato Schifani, presidente della Regione Siciliana, e coordinato da Leonardo Santoro, segretario generale dell’Autorità di bacino del distretto idrografico della Sicilia.
In risposta alla carenza di precipitazioni significative, l’Osservatorio ha esteso le misure di attenzione all’intero territorio regionale, confermando un livello di criticità idrica medio. Queste azioni sono state estese a tutte le province, in particolare Agrigento e Caltanissetta, le più colpite sia per l’uso potabile che per quello irriguo.
Le misure adottate mirano a incrementare l’autonomia temporale dei volumi idrici esistenti attraverso l’interconnessione tra le condotte di diversi invasi e l’incremento delle dotazioni, incluso il riutilizzo delle acque reflue e l’attivazione di nuovi pozzi. Inoltre, l’Autorità di bacino ha autorizzato i trasferimenti tra i diversi invasi per soddisfare i fabbisogni irrigui della regione.
Al fine di migliorare la gestione delle risorse idriche, la Regione Siciliana chiederà al governo nazionale di avviare cinque interventi per aumentare la capacità di accumulo idrico. Questi interventi rientrano nel Piano nazionale di interventi infrastrutturali e per la sicurezza nel settore idrico, che prevede una spesa di circa 150 milioni di euro e interessano diverse province siciliane.
L’Osservatorio per gli usi idrici si riunirà nuovamente per valutare l’efficacia delle misure adottate e monitorare il livello di crisi idrica regionale. Queste decisioni testimoniano l’impegno delle autorità regionali nel gestire la situazione idrica in Sicilia e nell’adottare strategie concrete per fronteggiare la crisi attuale.