Il capo economista del Fondo monetario internazionale, Pierre-Olivier Gourinchas, ha evidenziato una possibile divergenza di approccio nella politica monetaria tra la Federal Reserve statunitense e la Banca centrale europea. Secondo Gourinchas, la Fed dovrebbe focalizzarsi sui rischi di una potenziale ripresa inflazionistica, mentre la BCE dovrebbe prestare maggiore attenzione al pericolo di danneggiare eccessivamente l’economia e di esagerare nel calo del potere d’acquisto.
Entrambe le banche centrali, afferma Gourinchas, si trovano ad affrontare incertezze e rischi. Devono evitare un allentamento prematuro che potrebbe compromettere la loro credibilità e portare a un aumento dell’inflazione. Tuttavia, devono anche considerare segnali di difficoltà in settori chiave come i tassi di interesse, le costruzioni e l’attività di erogazione di prestiti.
Il capo economista del FMI sottolinea l’importanza cruciale per le economie avanzate di orientarsi verso una normalizzazione monetaria tempestiva, come già fatto da diverse economie emergenti. L’infrazione dovrebbe essere mantenuta a livelli obiettivi per evitare di compromettere la crescita economica.
Gourinchas sostiene che gli Stati Uniti dovrebbero concentrarsi sui rischi legati alla domanda, mentre l’area euro, dove l’aumento dei prezzi dell’energia ha avuto un impatto significativo, dovrebbe gestire il secondo tipo di rischio.
Infine, il capo economista del FMI sottolinea che mantenere una rotta verso un “atterraggio morbido” potrebbe non essere un compito facile, sia per gli Stati Uniti che per l’area euro. Queste considerazioni offrono uno spunto interessante per valutare le differenze di approccio nella politica monetaria tra le due importanti istituzioni, e delineano le sfide che entrambe devono affrontare nel contesto economico attuale.