Giudice Apostolico, “decisione illegittima” quella di non applicare il “decreto Cutro”

Il procuratore generale di Cassazione, bacchetta la giudice Apostoloico “non avrebbe dovuto disapplicare il decreto Cutro”.

Il giudice Iolanda Apostolico ha sollevato polemiche nel contesto della disapplicazione del “decreto Cutro”, che riguardava un gruppo di richiedenti asilo tunisini. La sua azione è stata contestata dalla Procura Generale, che l’ha considerata illegittima in quanto le procedure di trattenimento erano ritenute legittime. Secondo la Procura, Apostolico avrebbe agito in contrasto con la normativa comunitaria. La situazione ha preso una svolta significativa, poiché la Corte di giustizia europea è stata chiamata a valutare se il pagamento di una quota di 5mila euro come alternativa al trattenimento sia conforme alla normativa dell’Unione europea.

Dopo la disapplicazione del decreto, è emerso il sospetto che il giudice Apostolico abbia agito per motivi ideologici anziché giuridici, una supposizione rafforzata da video che la mostrano protestare a Catania nel 2018. La decisione è stata rinviata a Bruxelles, sollevando interrogativi sul potenziale coinvolgimento di fattori non strettamente giuridici nella sua azione. La questione fondamentale rimane il fatto che il giudice non aveva il pieno potere di disapplicare il decreto, un elemento che ha alimentato il sospetto di un’azione motivata da ideologie anziché da considerazioni giuridiche.

La Corte di giustizia europea sarà chiamata a valutare se il pagamento di 5mila euro come alternativa al trattenimento sia conforme alla normativa comunitaria. Nonostante ciò, il dibattito su questa vicenda si concentra sulle azioni del giudice Apostolico, che ha oltrepassato i suoi poteri nel contesto della disapplicazione del decreto Cutro. Questa situazione ha alimentato il sospetto di un’agenda motivata più da considerazioni ideologiche che da una valutazione strettamente legale della questione.

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