Il Bundestag tedesco ha recentemente approvato una legislazione volta a rafforzare le politiche di accoglienza dei richiedenti asilo nel Paese. La nuova legge prevede un prolungamento della detenzione cautelare per i residenti irregolari da 10 a 28 giorni, insieme all’autorizzazione per perquisizioni domiciliari al fine di identificare i migranti. Inoltre, la Germania sta cercando di stabilire accordi con Paesi terzi per la gestione dell’accoglienza e delle pratiche amministrative dei richiedenti asilo.
Il ministro dell’Interno, Nancy Faeser, ha sottolineato la necessità che coloro che non hanno il diritto di rimanere in Germania lascino il Paese, affermando che ciò è un prerequisito per l’accettazione dell’immigrazione e il funzionamento dell’integrazione. Prima di queste misure restrittive, il numero di rimpatri nel 2023 era già aumentato del 27%.
Tuttavia, l’adozione di queste politiche restrittive ha catalizzato reazioni contrastanti. Da un lato, il partito di estrema destra Alternative für Deutschland (AfD) sta guadagnando consenso in vista delle prossime elezioni europee, con un focus sulla sicurezza e una retorica anti-immigrazione. Membri dell’AfD hanno partecipato a incontri con gruppi neo-nazisti per discutere la deportazione di massa di migranti e cittadini tedeschi di origine straniera, provocando proteste contro l’estremismo di destra.
Dall’altro lato, gruppi per la difesa dei diritti, come l’Associazione degli avvocati tedeschi e Sos Humanity, hanno criticato le misure restrittive definendole eccessive, disumane e minacciose per coloro che soccorrono le persone in fuga.