La RAI, emittente televisiva nazionale italiana, si trova costretta a pagare una multa di 170.000 euro a seguito di una contestazione da parte dell’Agcom (Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni) per aver effettuato pubblicità occulta ad Instagram. La sanzione è stata emessa a giugno e riguarda la promozione del profilo di Amadeus, conduttore del Festival di Sanremo, da parte dell’influencer Chiara Ferragni. Tale azione avrebbe portato a un’orientamento dei consumatori verso Instagram, senza dichiarare apertamente tale promozione.
La RAI ha presentato ricorso contro questa sanzione, ma il TAR (Tribunale Amministrativo Regionale) ha confermato la legittimità della delibera con la sentenza n. 2255 del 6 febbraio 2024. Il commissario Agcom, Massimiliano Capitanio, ha sottolineato che le azioni svolte durante il Festival di Sanremo hanno avuto un effetto promozionale mascherato al pubblico, portando benefici sia alla RAI che a Instagram.
“La scelta di eleggere Instagram, e nessun altro social, a strumento di moltiplicazione del numero di telespettatori, dunque non può essere considerata una mera scelta editoriale. Ingaggiare Chiara Ferragni come co-conduttrice, organizzare dirette Instagram, tra cui le gag con Morandi, far aprire alla nota influencer il profilo di Amadeus sono condotte che hanno determinato un effetto promozionale (però mascherato al pubblico) che ha assicurato sia alla RAI (nelle sue articolazioni operative: compresa la concessionaria pubblicitaria) che al social Instagram un’utilità vicendevole. Incremento degli utenti di Instagram da un lato e dei follower della Rai (e di Amadeus) dall’altro“
Secondo i giudici, la normativa sulla pubblicità occulta mira a proteggere gli spettatori e i consumatori dalle influenze pubblicitarie nascoste.
Questo caso evidenzia l’importanza della trasparenza nella promozione e nelle sponsorizzazioni, sottolineando la necessità di dichiarare apertamente le relazioni commerciali o promozionali per garantire la chiarezza e la correttezza nelle comunicazioni. L’episodio solleva inoltre domande riguardo alle pratiche pubblicitarie nel contesto dei media e dei social media, sottolineando la necessità di un’adeguata supervisione e regolamentazione per preservare l’equità e l’onestà nelle interazioni commerciali e promozionali.