Il territorio della Provincia di Parma è stato scosso da ben settanta terremoti, con due delle scosse più intense che hanno raggiunto una magnitudo di 3.3. Questi eventi hanno seminato panico e apprensione tra la popolazione locale.
Carlo Doglioni, presidente nazionale dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv), ha classificato questa serie di eventi come uno “sciame sismico”, un fenomeno che coinvolge l’Italia mediamente duecento volte all’anno. Doglioni ha inoltre sottolineato che l’area colpita mostra un meccanismo simile a quello che ha causato i terremoti del 2012 in Emilia.
“Il meccanismo è quello del sisma compressivo in estrema sintesi Pianura padana e Mare Adriatico scendono lentamente in subduzione sotto la catena appenninica. Il meccanismo è lo stesso che ha originato i terremoti devastanti del 2012 in Emilia“
Secondo Doglioni, la densità abitativa nell’area colpita attualmente è però molto più bassa rispetto al 2012, riducendo potenzialmente il rischio di danni gravi. È importante notare che solitamente, oltre il 95% degli sciame sismici non porta a conseguenze gravi e si esaurisce senza provocare danni significativi.
“Ad oggi il fenomeno è uno sciame sismico, speriamo non evolva in qualcosa di più grave. Ma diciamo che in oltre il 95% dei casi questi sciami rimangono tali fino ad esaurirsi“
Nell’area di Parma, si sono verificate più di 70 scosse di intensità variabile, con nove di esse comprese tra 3 e 3.3 gradi. Doglioni ha sottolineato che questi eventi sono considerati fenomeni lievi, nonostante il numero significativo di scosse.
Tuttavia, nonostante la loro lievità, fare previsioni rimane difficile. Doglioni ha spiegato che quando molte scosse lievi precedono una scossa forte, potrebbe trattarsi di una sequenza di “foreshocks”, premonitrici di un terremoto più significativo. Non esiste, tuttavia, una statistica affidabile che consenta di prevedere con precisione cosa accadrà in Emilia. In generale, oltre il 95% degli sciame sismici non provoca danni significativi, ma è ancora necessario studiare ulteriormente per imparare a prevedere i terremoti.