La rivista Clinical and Experimental Medicine ha pubblicato uno studio che mette in luce un’interessante correlazione tra i richiami dei vaccini anti-Covid a mRNA e un aumento delle infezioni da Covid e di altre patologie. L’autore dello studio, Alberto Boretti (Melbourne Institute of Technology), ha esaminato l’impatto dei richiami dei vaccini a mRNA sul sistema immunitario, in particolare negli individui immunocompromessi.
Boretti ha sottolineato che la somministrazione di dosi di richiamo in individui con sistema immunitario compromesso ha generato un acceso dibattito. Gli individui immunocompromessi potrebbero non essere in grado di sviluppare una risposta immunitaria altrettanto robusta rispetto agli individui sani, con possibili ripercussioni sull’efficacia della vaccinazione nel prevenire infezioni o malattie gravi.
Il ricercatore ha sollevato preoccupazioni circa l’uso frequente di dosi di richiamo per il Covid in soggetti immunocompromessi, sottolineando la necessità di bilanciare i benefici del rafforzamento dell’immunità con i potenziali svantaggi, come la possibile riduzione dell’efficacia del vaccino e il rischio di diminuzione della risposta immunitaria nel tempo.
“L’Agenzia Europea dei Medicinali ha avvertito nel 2022 che frequenti richiami COVID-19 potrebbero essere controproducenti impattando negativamente sulla risposta del sistema immunitario”
Secondo Boretti, esistono prove di una correlazione e alcuni studi recenti suggeriscono un nesso di causalità tra i richiami dei vaccini anti-Covid a mRNA e un potenziale effetto negativo sul sistema immunitario, soprattutto nei soggetti immunocompromessi. L’uso continuo dei booster dei vaccini anti-Covid-19 in questa specifica popolazione solleva dubbi sul fatto che questa pratica possa causare più danni che benefici.
“Un considerevole numero di prove indica una correlazione, e alcuni studi recenti suggeriscono addirittura una causalità, evidenziando il potenziale per i richiami del vaccino mRNA COVID-19 di avere effetti avversi sul sistema immunitario. Questo è particolarmente rilevante nel caso degli individui immunocompromessi, dove il rapporto costo-beneficio complessivo può tendere verso il negativo.“
“Dosi multiple dei vaccini anti-Covid a mRNA possono comportare livelli molto più elevati di anticorpi IgG 4 o anche un’attivazione ridotta delle cellule T CD4 + e CD8 +. L’opportunità che i richiami del vaccino mRNA compromettano la risposta del sistema immunitario richiede un’attenta considerazione, poiché ciò influisce sul rapporto costi-benefici della pratica dei richiami”
Il ricercatore ha sottolineato l’importanza di una valutazione completa e basata sull’evidenza per comprendere appieno le implicazioni dell’uso continuo dei booster dei vaccini anti-Covid-19, in particolare per la popolazione immunocompromessa.Questo studio solleva importanti interrogativi sull’uso dei richiami dei vaccini anti-Covid a mRNA e sottolinea la necessità di approfondire ulteriormente la questione, specialmente per quanto riguarda gli individui con compromissione del sistema immunitario.
Fonte: Clinical and Experimental Medicine – National Library of Medicine