Italia – L’influenza australiana, causata dal virus H3N2 che ha colpito duramente l’emisfero australe nei mesi scorsi, ha fatto la sua comparsa anche in Italia. Questo ceppo virale si è dimostrato particolarmente aggressivo in Australia, provocando una delle stagioni influenzali più severe degli ultimi dieci anni, con un elevato numero di ricoveri ospedalieri e in terapia intensiva.
Nonostante l’allarme iniziale, gli esperti rassicurano che i sintomi dell’influenza australiana non differiscono sostanzialmente da quelli dell’influenza stagionale classica. Il professor Fabrizio Pregliasco, virologo dell’Università Statale e direttore sanitario dell’IRCCS Galeazzi-Sant’Ambrogio di Milano, spiega che i principali segnali da monitorare includono febbre superiore ai 38 gradi, almeno un sintomo respiratorio come tosse o naso che cola, e almeno un sintomo generale come occhi arrossati o dolori muscolari e articolari.
La durata dell’influenza, sia essa australiana o stagionale, si attesta generalmente tra i 5 e i 7 giorni, salvo complicazioni. Tuttavia, il decorso può variare in base all’età e alle condizioni di salute del paziente, con possibili tempi di recupero più lunghi per bambini e anziani.
Per quanto riguarda la cura, il riposo e l’idratazione rimangono fondamentali. Il professor Pregliasco consiglia di rimanere a casa per 3-4 giorni, bere molto per reintegrare liquidi e sali minerali persi con la sudorazione, e optare per pasti leggeri ma nutrienti, ricchi di frutta e verdura per sostenere il sistema immunitario.
In caso di sintomi fastidiosi, è possibile ricorrere a farmaci di automedicazione come antipiretici, antinfiammatori e analgesici, sempre seguendo le indicazioni del foglietto illustrativo e senza superare le dosi massime giornaliere. Gli antinfiammatori non steroidei (FANS) come ibuprofene o ketoprofene sono particolarmente indicati per ridurre i sintomi di raffreddore, dolori muscolari e mal di testa.
È importante sottolineare che, data la somiglianza dei sintomi con il Covid-19, l’unico modo per distinguere con certezza le due infezioni è effettuare un tampone. Questo è particolarmente consigliato per anziani e soggetti fragili, per i quali una diagnosi precoce di Covid potrebbe consentire la somministrazione tempestiva di farmaci antivirali specifici.
Sebbene l’influenza australiana abbia destato preoccupazione per la sua aggressività nell’emisfero sud, le misure di prevenzione e cura rimangono sostanzialmente invariate rispetto alle precedenti stagioni influenzali. La vaccinazione, soprattutto per le categorie a rischio, resta uno strumento fondamentale di prevenzione, così come l’adozione di comportamenti igienici adeguati per limitare la diffusione del virus.