SpaceX ha annunciato piani per deorbitare 100 dei suoi vecchi satelliti Starlink al fine di preservare la sicurezza e la sostenibilità dello spazio. La compagnia ha dichiarato che questo complesso processo richiederà circa sei mesi. I satelliti, durante la discesa nell’atmosfera terrestre, saranno attentamente monitorati per evitare collisioni con altri oggetti spaziali.
I satelliti Starlink, noti per le loro decisioni autonome per evitare collisioni, si basano sui dati forniti dalla U.S. Space Force e da LeoLabs, una società specializzata nel monitoraggio spaziale. Tra giugno 2023 e novembre 2023, i satelliti Starlink hanno eseguito ben 24.410 manovre per evitare collisioni, il che equivale a circa sei manovre per satellite. Nonostante un calo di queste manovre, alcuni esperti manifestano preoccupazione.
Tutti i satelliti Starlink sono progettati per rientrare nell’atmosfera terrestre entro cinque anni dalla loro messa in orbita, a causa dell’attrito atmosferico. Inoltre, sono concepiti per bruciare completamente durante la discesa, riducendo così il rischio di detriti spaziali che possano cadere sulla Terra a “zero”.
Attualmente, SpaceX ha 5.438 satelliti Starlink in orbita, con l’approvazione regolamentare per lanciarne 12.000. La compagnia sta puntando a espandere la sua flotta fino a circa 40.000 satelliti. Si prevede che la maggior parte delle missioni di lancio di SpaceX di quest’anno sarà dedicata a mettere in orbita satelliti Starlink.
I satelliti Starlink offrono connettività a banda larga ad alta velocità agli utenti in tutto il mondo, comprese le aree colpite da guerre o disastri naturali. Questo servizio è fondamentale per garantire la connettività in aree remote, contribuendo alla riduzione del divario digitale globale e fornendo supporto durante calamità e situazioni di emergenza.