Malattia del Cervo Zombie, cos’è e perché preoccupa le autorità

Una misteriosa malattia, nota come “Malattia del Cervo Zombie”, minaccia cervi e potenzialmente anche esseri umani negli Stati Uniti e in Canada.
Credit © Febiyan - Unsplash

In America del Nord, una malattia neurologica nota come “Malattia del Cervo Zombie (Zombie Deer Disease)” si sta diffondendo a macchia d’olio ed ha già colpito colpendo centinaia di cervi e alci. La Malattia del Cervo Zombie, una grave patologia che danneggia il cervello degli animali, sta suscitando molta preoccupazione tra le autorità perché potrebbe rappresentare una seria minaccia anche per gli esseri umani. La malattia, che si basa su prioni, proteine anomale dannose per il cervello, è stata individuata negli Stati Uniti e in Canada e gli esperti del CDC (Centers for Disease Control and Prevention) stanno monitorando attentamente da vicino la situazione.

La Malattia del Cervo Zombie, come dicevamo, si sta espandendo molto velocemente e non si è limitata solo all’America del Nord e al Canada, ma sono stati individuati casi anche in Scandinavia e in Corea del Nord. I sintomi di questa nuova epidemia si manifestano negli animali con una seria perdita di peso, sete eccessiva, problemi di equilibrio, difficoltà nella deglutizione e infiammazione ai polmoni.

Nonostante ad ora non si registrino casi del cosiddetto “passaggio di specie” (ovvero il passaggio dagli animali all’uomo) e non ci siano prove che la malattia possa essere trasmessa agli esseri umani nemmeno attraverso il consumo di carne di cervo malato, i ricercatori stanno attentamente e scrupolosamente monitorando la situazione e studi condotti su macachi e topi hanno dimostrato esiti contrastanti riguardo alla trasmissibilità della malattia agli esseri umani, pertanto l’attenzione e la vigilanza rimangono elevate.

Quello che sta preoccupando le autorità sanitarie non sono solo la comparsa e la rapida diffusione di questa malattia ma anche l’alto grado di letalità e la sua presenza in diverse regioni del mondo che pone anche un grande quesito riguardo alla potenziale trasmissibilità della malattia agli esseri umani.

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