Vertice Asean-Australia, messaggio alla Cina: “Basta minacce”

I leader dell’ASEAN e dell’Australia condannano l’uso della forza nelle controversie regionali, puntando verso la Cina. Il vertice evidenzia l’importanza di plasmare una regione pacifica, stabile e prospera, considerando azioni provocatorie e la militarizzazione di aree contestate.

Durante il vertice speciale tra l’Associazione delle nazioni del sudest asiatico (Asean) e l’Australia, i leader hanno espresso la volontà di denunciare l’uso della forza per risolvere le controversie nella regione, in modo inequivocabile rivolto verso la Cina. Questa intenzione è emersa da un progetto di dichiarazione congiunta, reso noto durante l’incontro a Melbourne. Il ministro degli Esteri australiano Penny Wong ha sottolineato l’importanza cruciale di plasmare una regione pacifica, stabile e prospera, considerando le azioni destabilizzanti, provocatorie e coercitive, inclusa la militarizzazione di zone contestate.

In particolare, Wong ha enfatizzato che “la responsabilità di plasmare una regione pacifica, stabile e prospera è più importante che mai”. Durante il vertice, è emersa una particolare preoccupazione riguardo alle mire espansionistiche della Cina nel Mar Cinese meridionale, che è diventato uno dei punti principali di discussione. Le Filippine hanno esortato la Cina a risolvere pacificamente le controversie marittime e a cessare le molestie.

Questi avvenimenti hanno sottolineato una crescente preoccupazione tra i paesi partecipanti riguardo alle azioni della Cina nella regione. L’attenzione è stata focalizzata sul Mar Cinese meridionale, dove la Cina ha condotto operazioni di riempimento delle isole, costruzione di strutture militari e attività navali contestate. La comunità internazionale ha espresso in diverse occasioni la necessità di una risoluzione pacifica delle dispute, evitando l’uso della forza e il rispetto del diritto internazionale.

Il vertice Asean-Australia ha dunque evidenziato la volontà congiunta di promuovere la pace, la stabilità e la prosperità nella regione, oltre a denunciare chiaramente l’uso della forza per risolvere le controversie. Le discussioni hanno sollevato importanti questioni relative alla sicurezza e alla stabilità nella regione, ponendo l’accento sulle azioni della Cina nel Mar Cinese meridionale e sottolineando la necessità di una risoluzione pacifica dei conflitti marittimi.

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