Il volontariato di protezione civile rappresenta una componente fondamentale del sistema di gestione delle emergenze in Italia. Queste organizzazioni, riconosciute e regolamentate da specifiche normative, operano in sinergia con le istituzioni per garantire interventi tempestivi e coordinati in caso di calamità naturali o eventi che richiedono un’immediata risposta operativa. Tuttavia, nonostante la loro importanza, esistono limiti ben definiti alle loro funzioni, in particolare per quanto riguarda la gestione della viabilità.
Il Codice della Protezione Civile (Decreto legislativo n. 1 del 2 gennaio 2018) stabilisce chiaramente le competenze e le responsabilità delle diverse componenti del sistema di protezione civile, tra cui i volontari. Secondo il Codice, il volontariato è una delle strutture operative del Servizio Nazionale di Protezione Civile, insieme a Vigili del fuoco, forze armate e di polizia, corpo forestale, servizi tecnici e di ricerca scientifica, Croce rossa, Sistema sanitario nazionale e soccorso alpino e speleologico.
I volontari della protezione civile sono quindi una risorsa preziosa per il paese, con oltre 800.000 persone distribuite sul territorio nazionale e aderenti a organizzazioni che operano in molteplici settori specialistici. Le loro attività spaziano dal soccorso e assistenza sanitaria, all’antincendio boschivo, dalla tutela dei beni culturali alle telecomunicazioni e all’allestimento di aree di accoglienza.
Nonostante il loro ruolo cruciale, i volontari della protezione civile non sono autorizzati a gestire la viabilità, una competenza che rientra esclusivamente nelle forze di polizia, come stabilito dall’articolo 12 del Codice della Strada. Questo significa che i volontari non possono dirigere il traffico o intervenire in operazioni che riguardano la regolamentazione della circolazione stradale. Tale attività è riservata alla Polizia Stradale della Polizia di Stato, all’Arma dei Carabinieri, alla Guardia di Finanza, ai Corpi e ai servizi di polizia provinciale e municipale, e ad altri soggetti specificatamente autorizzati.
In caso di uso improprio delle competenze o di assegnazione di compiti non riconducibili alle attività di protezione civile, i volontari possono segnalare la situazione alla Segreteria nazionale della loro organizzazione o, se fanno parte di un gruppo comunale, al Comune e alla Regione di appartenenza. Inoltre, le segnalazioni di uso improprio del volontariato possono essere indirizzate al Comune in cui si è svolta la manifestazione.
Per quanto riguarda la tutela dei volontari, il DPR 194/2001 disciplina la partecipazione delle organizzazioni di volontariato alle attività di protezione civile, dall’iscrizione ai registri ai benefici previsti per i volontari iscritti, come l’assicurazione contro i rischi di responsabilità civile verso terzi, gli infortuni e le malattie. Questo è un aspetto fondamentale che garantisce la sicurezza dei volontari durante l’espletamento delle loro funzioni.