Anche il partito di Marine Le Pen in imbarazzo per le parole dei Matteo Salvini e si dissocia fermamente dal leader della Lega sempre più un problema non solo per il suo partito ma anche per gli alleati di governo ed europei.
Il partito di Le Pen va contro Salvini, sostenendo fortemente che “La Russia non è una democrazia” segnando quindi una distanza significativa dalle precedenti dichiarazioni di Salvini, che in passato ha spesso manifestato una certa apertura nei confronti della Russia di Putin.
Il capolista del Rassemblement National di Marine Le Pen, Jordan Bardella, intervistato da Franceinfo dove gli è stato chiesto “Salvini dice che quando un popolo vota ha sempre ragione, è d’accordo con il leader della Lega?” ha risposto con fermezza “Questa è la regola della democrazia, lui definisce in questo modo la democrazia. Ora la Russia è un regime democratico? Evidentemente no”.
Questo episodio evidenzia le dinamiche interne ai partiti di destra e sovranisti in Europa, che pur condividendo alcune linee guida comuni, come il rifiuto dell’immigrazione incontrollata e la critica verso l’Unione Europea, possono divergere significativamente su temi di politica estera. La correzione pubblica da parte del partito di Le Pen non è solo un segnale di disaccordo su una questione specifica, ma potrebbe anche riflettere strategie politiche più ampie volte a posizionarsi in modo diverso sullo scacchiere internazionale.
La crisi politica e di consensi di Matteo Salvini ha ormai varcato anche il confine italiano e rende sempre più traballante la sua posizione tanto da spingere il leader della Lega a depositare un nuovo simbolo per un futuro partito che si chiamerà “Italia Sicura” pronto ad ospitare Salvini in caso di pessimo risultato alle elezioni Europee o nel caso i forti malumori all’interno della Lega portassero ad una cacciata del segretario.