Il Robert Koch Institute (RKI), l’agenzia principale per la sanità pubblica in Germania, ha affrontato una controversia significativa dopo la pubblicazione di documenti che mettono in discussione l’efficacia di alcune misure adottate durante la pandemia di Covid-19.
Secondo quanto riportato, già nel dicembre 2020, l’istituto era a conoscenza del fatto che i lockdown potrebbero avere conseguenze più gravi rispetto al virus stesso. In particolare, l’analisi condotta dall’RKI sui lockdown in Africa indicava un “previsto aumento della mortalità infantile”, suggerendo che le ripercussioni di tali misure potrebbero essere state sottovalutate.
Inoltre, un documento datato ottobre 2020 ha sollevato dubbi sull’efficacia delle mascherine FFP2 nel prevenire la diffusione del virus, affermando che non esistevano “prove” a sostegno di questa misura. Nonostante queste conclusioni, i risultati non sono stati divulgati pubblicamente, e il governo tedesco ha proseguito con l’adozione di politiche che non riflettevano le raccomandazioni dei propri ricercatori.
La situazione è emersa in seguito a una battaglia legale durata due anni tra l’RKI e il magazine tedesco Multipolar, che ha ottenuto la pubblicazione di documenti precedentemente censurati dall’agenzia sanitaria. Questa vittoria legale ha aperto la strada a ulteriori azioni legali per accedere a documenti non censurati, che potrebbero rivelare raccomandazioni politiche sul Covid-19 non condivise con il pubblico.
La divulgazione di questi documenti ha suscitato preoccupazioni riguardo alla trasparenza e alla base scientifica delle decisioni politiche prese per affrontare la pandemia. Il vicepresidente del Bundestag, Wolfgang Kubicki, ha espresso dubbi sulla validità delle misure adottate, sottolineando la necessità di fare chiarezza sulla situazione.
“I protocolli del team di crisi dell’RKI, alcuni dei quali sono stati ora rilasciati, sollevano notevoli dubbi sulla possibilità che le misure politiche per affrontare la pandemia di Covid siano state davvero prese su basi scientifiche.“
Anche l’ex leader del partito tedesco CDU “’Unione Cristiano-Democratica”, Armin Laschet, ha dichiarato che l’RKI deve rendere pubblici i suoi risultati.
“Dobbiamo rivelare tutto. Si può vedere quanto differenziate fossero le discussioni all’RKI allora e quanto poco di questa diversità di opinioni alla fine sia riuscita a trovare posto nella politica concreta.”
Ma le rivelazioni non si fermano qui, nel verbale di una riunione dell’RKI del gennaio 2021 si legge che venivano espresse preoccupazione per la sicurezza del vaccino anti-Covid AstraZeneca, con i ricercatori che avvertivano che il suo utilizzo “dovrebbe essere discusso perché il vaccino non era così perfetto“.
Questa vicenda minaccia di avere ripercussioni sul governo tedesco, sollevando interrogativi sulla gestione della crisi sanitaria e sull’importanza di basare le decisioni politiche su solide evidenze scientifiche.