L’Italia, seguendo l’allarme sollevato in Giappone, si trova a fronteggiare un aumento dei casi di infezione da streptococco di tipo A, noto anche come “malattia carnivora” a causa della sua capacità di causare necrosi dei tessuti. Matteo Bassetti, direttore di Malattie infettive all’ospedale San Martino di Genova, sottolinea l’importanza della diagnosi precoce e della sorveglianza per affrontare questa minaccia emergente.
In Giappone, l’allarme per la sindrome da shock tossico streptococcico (Stss) è cresciuto significativamente, con un aumento dei casi che ha superato la metà del totale registrato l’anno precedente. Al 17 marzo 2024, si contavano 88 casi solo a Tokyo e 517 a livello nazionale, con un tasso di mortalità che si aggira intorno al 30%. Questa infezione batterica, causata dallo streptococco A, può manifestarsi con sintomi inizialmente simili a quelli di un raffreddore, ma in rari casi può evolvere in condizioni più gravi come mal di gola, tonsillite, polmonite e meningite, portando a insufficienza d’organo e necrosi.
Gli esperti ritengono che l’aumento dei casi di Stss sia associato a una variante batterica nota come ceppo M1UK, rilevata sempre più spesso nei pazienti colpiti da metà novembre 2023. La trasmissione dello streptococco di gruppo A può avvenire per via respiratoria o per contatto diretto, così come attraverso ferite a mani e piedi. Le autorità sanitarie sottolineano l’importanza di misure preventive di base come il lavaggio frequente delle mani e una cura adeguata delle ferite.
Anche in Italia si registra un aumento dei casi, come confermato da Bassetti, che evidenzia come lo streptococco aggressivo rappresenti un problema anche nel nostro Paese. La situazione richiede un’attenzione particolare alla sorveglianza e alla diagnosi precoce per prevenire la diffusione dell’infezione e ridurre il tasso di mortalità associato a questa grave malattia.
La situazione della Malattia Carnivora in Giappone e in Italia pone l’accento sull’importanza di una diagnosi tempestiva e di una sorveglianza attenta per combattere efficacemente questa infezione batterica potenzialmente letale. La collaborazione tra le autorità sanitarie internazionali e la condivisione di informazioni saranno fondamentali per monitorare l’evoluzione di questa minaccia alla salute pubblica.