Autovelox non omologati, rischio annullamento multe per milioni di euro

Una recente sentenza della Corte di Cassazione potrebbe portare all’annullamento di milioni di euro in multe per eccesso di velocità, a causa di autovelox non omologati.

La questione degli autovelox non omologati sta assumendo proporzioni significative in Italia, con possibili ripercussioni finanziarie notevoli per le amministrazioni locali. Recentemente, una sentenza della Corte di Cassazione ha messo in discussione la validità delle multe emesse da dispositivi non omologati, come quelli installati sulla strada regionale n.53, nota come “Tangenziale” di Treviso. Questa decisione segue il ricorso di un avvocato di Treviso, multato per aver superato di 7 km/h il limite di velocità, che ha portato alla luce un vuoto normativo riguardante l’omologazione di tali apparecchiature.

La Corte ha evidenziato che, nonostante l’autorizzazione del ministero delle Infrastrutture, non è stata effettuata una verifica tecnica più puntuale, necessaria per l’omologazione definitiva. Di conseguenza, in assenza di tale omologazione, le sanzioni emesse potrebbero essere considerate non valide, proteggendo gli automobilisti da conseguenze pecuniarie per le violazioni rilevate da tali dispositivi.

Questa situazione potrebbe avere un impatto significativo sulle finanze pubbliche, specialmente in regioni come il Veneto, dove le sanzioni per violazioni del codice della strada generano circa 50 milioni di euro all’anno, di cui un terzo derivante da superamenti dei limiti di velocità rilevati da autovelox. In particolare, il Comune di Treviso potrebbe vedere ridotti i suoi introiti da multe, normalmente attorno ai 4 milioni di euro annui.

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Il dibattito sull’omologazione degli autovelox non è nuovo. Già in passato, diverse sentenze hanno messo in discussione la validità delle multe basate su rilevazioni di dispositivi non omologati. Ad esempio, una sentenza del 2022 ha ribadito che non basta l’approvazione di un autovelox; questo deve essere anche omologato per essere considerato valido ai fini della rilevazione delle infrazioni.

Inoltre, la questione della taratura periodica degli autovelox è stata sottolineata dalla Cassazione, che ha confermato la necessità di verifiche regolari per garantire l’affidabilità delle apparecchiature. Questo aspetto è cruciale per assicurare che le multe siano basate su rilevazioni accurate e conformi alle normative vigenti.

Fonte: Ansa

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